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Facebook crolla in borsa, Zuckerberg giù dal podio

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Marc Zuckerberg fuori dal podio degli uomini più ricchi del mondo nel giro di pochi minuti, a causa del crollo di Facebook in borsa. I titoli del social media hanno infatti perso oltre il 20% nelle contrattazioni after hours, bruciando 16,8 miliardi di dollari. Nella classifica dei paperoni mondiali, ora Zuckerberg è sesto.

La causa del crollo è stata la deludente trimestrale dell’azienda. La crescita dei ricavi, per quanto in aumento del 42% a 13,2 miliardi di dollari, è rallentata. Infatti i ricavi attesi erano di 13,4 miliardi: è la prima volta dal 2015 che Facebook manca di centrare i target degli analisti. Una tendenza negativa che potrebbe continuare, come anticipato dalla stessa azienda. A preoccupare è stato l’allarme del chief financial officer, David Wehner, che prevede che il rallentamento dei ricavi continuerà per il resto dell’anno, con il tasso di crescita che scenderà a una sola cifra percentuale nel terzo e nel quarto trimestre.

Un avvertimento che ha avuto ripercussioni sul titolo, precipitato del 24% nelle contrattazioni after hours. L’utile netto, intanto, si è attestato a 5,1 miliardi di dollari, o 1,74 dollari per azione, leggermente sopra gli 1,72 dollari attesi dagli analisti. Deludenti però i numeri sugli utenti, saliti dell’11% a ‘solo’ 1,47 miliardi di ‘amici’ al giorno, meno delle attese del mercato che prevedeva un aumento del 13% a 1,48 miliardi, con un calo di utenza in Europa, mentre rimane stabile in Nord America. Il rallentamento di Facebook potrebbe dimostrare come lo scandalo dei dati di Cambridge Analytica abbia lasciato pesanti strascichi sull’azienda di Menlo park, nell’occhio del ciclone già dal 2016, quando fu uno dei mezzi principali del tentativo di manipolare la campagna presidenziale da parte di entità russe.

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