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Fortune Italia in edicola, ‘Nuove strategie’

L’immagine delle banche è stata messa a dura prova dagli anni della crisi. Ci sono stati comportamenti scorretti, in alcuni casi sconfinati nell’illecito. Per evitare danni peggiori, è stato necessario l’intervento delle Autorità, a partire da Bce e Bankitalia, e del Governo. La gestione di questi dossier, l’azione della Vigilanza e i potenziali conflitti di interesse sono finiti nel frullatore della polemica politica. Il credit crunch, la riduzione e il contestuale aumento dei costi dei prestiti erogati, ha pesato sulle imprese e sulle famiglie.

Ora, i dati dicono che il trend si è invertito e che i numeri precrisi sono ormai a portata di mano. Ma quello che più conta, in questa fase di faticosa ripresa, è la capacità delle istituzioni finanziarie di guardare oltre. Vale per le banche, che devono gestire una trasformazione profonda imposta dalla velocità del progresso tecnologico, e vale per le assicurazioni, che possono assumere un ruolo rilevante in una società sempre più esposta a rischi di varia natura.

Ce ne occupiamo nel numero in edicola di Fortune Italia, affrontando il tema da angolazioni diverse e focalizzando l’attenzione sulle nuove strategie messe in campo dai management. Generali presenterà il 21 novembre il business plan 2019-2021 e l’amministratore delegato, Philippe Donnet, spiega quali sono le linee guida di una nuova fase di sviluppo, che si apre dopo aver centrato gli obiettivi finanziari e industriali dell’ultimo piano. Raccontiamo la storia dei Sella, imprenditori da oltre cinquecento anni. La banca di famiglia mantiene inalterata la proprietà nel tempo ma l’amministratore delegato del Gruppo, Pietro, ha scelto di puntare su un futuro aperto e condiviso, sposando la filosofia dell’innovazione spinta dell’industria del fintech.

Poi, i nuovi arrivati sul mercato. Dalla banca tedesca N26, creata a misura di smartphone, alle dieci startup più interessanti del settore. Ci sono poi gli istituti di credito, popolari e banche di credito cooperativo, che più degli altri stanno attraversando la terra di mezzo del cambiamento. Le riforme varate nella scorsa legislatura, che puntano a facilitare l’accesso al mercato dei capitali e a prevenire possibili crisi, vanno ancora completate. E il ritardo che si sta accumulando non è un segnale positivo. Né per le banche interessate né per il sistema.
Pubblichiamo la classifica ‘Change the world’, in cui Fortune segnala le imprese che hanno un impatto sociale positivo con le attività che rientrano nel core business aziendale. Unica italiana presente, Enel.

L’amministratore delegato, Francesco Starace, parla delle scelte che hanno consentito di raggiungere il traguardo e spiega come l’innovazione sia decisiva nella strategia del Gruppo. L’altro approfondimento sul ranking è dedicato a Msd Italia, la consociata italiana del gigante della farmaceutica Merck & co, seconda nella graduatoria. L’amministratore delegato, Nicoletta Luppi, illustra le prospettive di crescita e chiede alla casa madre di aumentare gli investimenti nel nostro Paese.

Nella rubrica ‘Upstream’, Natale D’amico elenca e analizza le misure, tra quelle finora ipotizzate, che sarebbe bene restassero fuori dalla prossima legge di Bilancio.

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