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Bankitalia, effetto-Pil: stop crescita Nord Est

Nel secondo trimestre 2018 la crescita del Nord Est, locomotiva della ripresa italiana dal 2013, si è arrestata assieme a quella del Centro mentre è proseguita nel Nord Ovest e al Sud. Scorrendo il fascicolo le ‘Economie Regionali’ della Banca d’Italia, emerge un anticipo di quanto certificato dall’Istat (sebbene nella stima preliminare) sul Pil del terzo trimestre a zero. Il consolidamento della crescita economica, si legge nel documento, ha interessato nel 2017 tutte le aree del paese e in base alle stime il Pil risulta ancora di circa nove punti percentuali inferiore a quello del 2007 nel Mezzogiorno, di circa quattro nel Centro Nord. Tra il primo trimestre del 2013 e il secondo trimestre 2018 l’attività economica sarebbe aumentata in misura maggiore nel Nord Est (6,7%), dove si è situata su un sentiero espansivo già a metà 2013, e nel Nord Ovest (5,3%), dove la crescita si è avviata tre trimestri dopo. Nel Mezzogiorno, ultima area a portarsi su un sentiero espansivo, la crescita è stata del 3,8% e nel Centro il 2,8%.

Dal rapporto si evince anche un aumento del divario tra Centro-Nord e Sud sotto diversi prospetti. In termini di stipendi per i lavoratori dipendenti, la forchetta si è allargata dal 5,8 per cento nel 2017 al 3,2 nel 2008. E se le retribuzioni orarie sono superiori al periodo pre-crisi nel Nord e sugli stessi livelli al Centro, nel Mezzogiorno sono invece ancora inferiori dell’1,4 per cento rispetto al 2008. Spostandosi a livello temporale nel periodo 2011-2016, un altro elemento di divario tra le realtà del Nord e del Sud Italia sono gli investimenti nelle Pubbliche amministrazioni: la spesa per investimenti in opere della P.a. fra il 2011 e il 2016 è caduta di circa un terzo, ed è stata più marcata nel Mezzogiorno, da quanto emerge dal documento Bankit, che certifica un recupero nel 2017. L’entità della flessione, spiega Via Nazionale, è stata marcata sia per la spesa delle Amministrazioni centrali (-50%) sia per quella delle locali (-24%). La riduzione è stata meno forte nel Nord Est e superiore alla media al Sud. Il picco si è avuto negli anni 2011-2013 con un nuovo calo nel 2016 “sul quale potrebbero avere influito la difficoltà di adattamento del sistema al nuovo Codice degli appalti”. Dati preliminari 2017 mostrano però un recupero in linea con quanto già registrato dall’Anac. Sono diminuiti sia i lavori di manutenzione sia soprattutto le nuove realizzazioni, dimezzatesi dal 2011 al 2016. Nel Centro Nord la flessione è stata più marcata per le opere ambientali ed energetiche, mentre al Sud è stata più rilevante per le infrastrutture di trasporto.

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