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Ponte Genova, Fincantieri e Salini presentano progetto

È pronto il progetto per il nuovo ponte di Genova a doppia firma Fincantieri – Salini Impregilo. “Siamo in due, siamo due capofila”, afferma l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, a margine di una cerimonia con Msc nello stabilimento di Monfalcone (Gorizia). “Siamo noi e Salini Impregilo insieme con le migliori competenze italiane che collaboreranno con noi – sottolinea – abbiamo fatto il massimo, lo abbiamo fatto nello spirito di servizio per il paese. Lo facciamo con orgoglio” e se saremo scelti “ce la metteremo tutta”, aggiunge. La cordata ha presentato un modellino che si ispira all’idea di ponte elaborata da Renzo Piano. “Siamo radicati anche in Liguria, facciamo gli scongiuri, ma se qualcosa accade nei territori in cui siamo presenti ci sentiamo in dovere di dare una mano”, aggiunge Bono.

Il progetto prevede un costo non ancora definito, ma di poco superiore ai 200 milioni e prevede per l’esecuzione dei lavori 12 mesi dalla consegna delle aree, lavorando 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. La manifestazione di interesse indica come progettista Italferr, società di ingegneria del Gruppo Fs. Lo si apprende da fonti dell’azienda, che precisano come sia Salini che Fincantieri non facciano questa operazione per business, ma per spirito di servizio. In base al progetto, per l’occupazione si prevedono circa mille persone complessivamente tra operai e ingegneri.

Oggi alle 12 scadevano i termini per la presentazione dei progetti di demolizione e ricostruzione del viadotto sulla A10. Nella sede della struttura commissariale sono stati portati una decina di plichi e qualche plastico. Altra documentazione potrebbe essere arrivata tramite posta certificata. Tra i “messi” che hanno varcato le porte degli uffici comunali, anche quelli del gruppo Cimolai. Oggi scade anche il termine per le candidature di chi vorrà occuparsi della direzione dei lavori. Il sindaco-commissario Marco Bucci ha più volte affermato che per scegliere il progetto vincitore sarà necessaria una settimana.

Carena, Vernazza ed Ecoeridania: ci sono anche queste tre ditte genovesi tra quelle che si sono candidate alla struttura commissariale per la ricostruzione del ponte Morandi con un progetto per la demolizione dei monconi del viadotto sul Polcevera. Una cordata a “chilometro zero” tra quelle che hanno presentato la loro manifestazione d’interesse agli uffici e che si propone di iniziare a operare, come auspicato dal sindaco-commissario Marco Bucci, a partire dal 15 dicembre. Il piano d’azione, spiegano le aziende in una nota, “si presenta realizzabile grazie all’impiego di mezzi locali, con maestranze prevalentemente locali”. Vernazza è una delle società che, con le sue gru di grandi dimensioni, ha operato sin dalle prime ore dopo il crollo per la rimozione delle macerie. Carena, recentemente, ha ottenuto a Genova l’appalto per il secondo lotto del nodo di San Benigno, l’intervento che dovrebbe ridisegnare la rete viaria vicino al porto. Ecoeridania è un’azienda di Arenzano che si occupa di smaltimento di rifiuti a livello industriale. Tra i nomi circolati per la demolizione ci sono anche quelli delle aziende italiane Fagioli e Siag.

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