A ottobre il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 3,2 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.334,4 miliardi. Lo si legge nel Supplemento al Bollettino Statistico “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” di Banca d’Italia.
L’incremento, si legge nella nota di Banca d’Italia, corrisponde al fabbisogno del mese; la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (1,0 miliardi, a 48,7) è stata compensata dall’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 3,0 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di 0,2 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.
Bankitalia fa inoltre sapere che a ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 31,4 miliardi, in diminuzione del 2,7 per cento (0,9 miliardi) rispetto al dato dello stesso mese del 2017. Nei primi dieci mesi del 2018 le entrate tributarie sono state pari a 339,7 miliardi, sostanzialmente in linea con il dato del 2017. Via Nazionale “precisa che “al netto di alcune disomogeneità contabili si può stimare che l’andamento delle entrate tributarie sia stato più favorevole”.