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Otto previsioni sui rapporti Usa-Cina nel 2019

di Aaron Pressman e Clay Chandler – Le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina sono state una delle più grandi storie del 2018. Una spaccatura che promette di essere protagonista sulla stampa di tutto il mondo anche nel 2019. Il Ceo di Apple, Tim Cook, ha citato le tensioni come una delle cause dei problemi di Apple.

Di seguito, otto previsioni sulle relazioni tra le due maggiori economie del mondo nel prossimo anno:

1 – Trump e Xi si accorderanno su un’intesa commerciale che prevenga ulteriori dazi doganali, ma l’accordo non eliminerà il surplus commerciale della Cina con gli Stati Uniti né metterà fine alla guerra commerciale. Le due parti sono attivamente impegnate a negoziare i termini di un accordo. Un accordo finale potrebbe probabilmente comprendere concessioni corpose da parte di Pechino. Anche così, i conti non cambiano. Non c’è praticamente alcun modo per la Cina di acquistare dall’America abbastanza soia, jet o gas naturale per raggiungere l’obiettivo di Trump di ridurre a zero il surplus cinese. E rimane improbabile che Pechino si impegni a sottoscrivere obiettivi specifici e verificabili, necessari per misurare le prestazioni della Cina nel proteggere i diritti di proprietà intellettuale degli Stati Uniti.

2 – Xi metterà in scena un ritiro tattico dalla sua politica industriale Made in China 2025, ma si atterrà al suo obiettivo, spesso dichiarato, di ridurre la dipendenza dalla tecnologia occidentale della Cina. Al riguardo, Xi ha dissipato ogni dubbio in due recenti discorsi, uno che commemorava il 40esimo anniversario delle riforme economiche di Deng Xiaoping e un altro che delineava le sue priorità economiche per il nuovo anno. In entrambi è stato sottolineato il concetto di “autosufficienza”.

3 – Xi respingerà le richieste di un approccio più orientato al mercato allo sviluppo economico e raddoppierà invece il sostegno alle imprese statali e ai progetti di investimenti pubblici.

4 – I leader cinesi rafforzeranno la loro presa sul settore tecnologico cinese, obbligando le aziende tecnologiche pubbliche e private a dare priorità alla governance e alla conformità normativa rispetto alla crescita e all’innovazione. Pechino ha recentemente chiuso mesi di repressione verso i nuovi giochi online. Ma la vecchia politica cinese di negligenza benevola per le tecnologie più dirompenti è finita. Negli ultimi mesi, lo stato ha ampliato la censura di Internet, imposto nuove restrizioni al coinvolgimento delle società tecnologiche nei servizi finanziari, intensificato la supervisione del colosso del car-sharing Didi Chuxing, e richiesto contenuti più patriottici dall’aggregatore di notizie Toutiao di Beijing Bytedance. Lo scienziato cinese che si è vantato alla fine dello scorso anno di creare neonati geneticamente modificati è stato arrestato.

5 – Gli investimenti tra Stati Uniti e Cina non torneranno ai livelli di una volta, grazie in gran parte al Modernization act sul rischio di investimento estero approvato dal Congresso lo scorso agosto.

6 – L’inevitabile conseguenza dei punti da 1 a 5: l’economia cinese continuerà a rallentare, il suo rapporto debito/Pil crescerà e le sue borse nazionali languiranno. Martin Wolf, in un recente articolo (sul Financial Times, ndr), sostiene che la Cina, come il Giappone degli anni ’80, potrebbe essere vittima di “investimenti altissimi e di una rapida accumulazione del debito”.

7 – Huawei dovrà decidere se tentare, o abbandonare, una strategia per entrare nel mercato degli Stati Uniti. In un raro incontro con la stampa globale lo scorso mese, Ken Hu, uno dei quattro vice-presidenti di Huawei, ha sfidato i funzionari degli Stati Uniti e dei loro alleati a documentare le affermazioni secondo le quali il più grande produttore di telecomunicazioni del mondo pone una minaccia alla sicurezza informatica. Ma è improbabile che quelle percezioni cambino, e Huawei difficilmente parteciperà alla corsa 5G in alcuni dei mercati più importanti del mondo, a meno che i leader della società non facciano qualcosa di più del semplice lamentarsi su quanto ingiustamente vengano trattati.

8 – Nonostante quanto sopra, le aziende tecnologiche cinesi continueranno a innovare, e molte lo faranno in modo da allargarsi lentamente al di fuori della Cina, nei mercati dei concorrenti globali. A prescindere dal continuo tumulto nelle relazioni Usa-Cina o dai problemi della ‘macroeconomia’ cinese, le società tecnologiche americane che ignorano i concorrenti cinesi lo fanno a loro rischio e pericolo.

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