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Mps, nel 2018 torna l’utile ma sotto le stime del Piano

Dopo un 2017 in rosso (-3,5 mld), Mps ricomincia a macinare utili che nel 2018 toccano i 279 milioni di euro. Nel quarto trimestre il risultato netto è stato negativo per circa 101 milioni di euro. Sulle previsioni per il futuro pesano spread, previsioni in calo del pil e i requisiti Srep anticipati nella draft Decision della Bce, per questo la banca”ha aggiornato le stime interne pluriennali dei valori economici e patrimoniali” abbassandole “a un livello inferiore rispetto a quanto previsto nel Piano di Ristrutturazione 2017-2021”, ma comunque “presentano valori di ratios patrimoniali al di sopra dei requisiti regolamentari”. Al 31 dicembre 2018 il Cet 1 Ratio è al 13,7% (14,8% a fine 2017), cioè 370 punti base rispetto allo Srep 2019.

Al 31 dicembre 2018 l’esposizione netta in termini di crediti deteriorati del Gruppo Mps si è attestata a 7,9 miliardi di euro, in flessione di 6,9 miliardi rispetto al dicembre 2017 e di 600 milioni rispetto al 30 settembre 2018. In flessione anche i crediti deteriorati lordi, che al 31 dicembre sono risultati pari a 16,8 miliardi di euro, 26,1 miliardi in meno rispetto a fine dicembre 2017 e di 2,7 miliardi rispetto al 30 settembre. Non positivo, invece, il dato sulla raccolta, che al 31 dicembre 2018 è stata di 187 miliardi, in calo di 6,7 miliardi rispetto al 31 dicembre 2017 e di 6,3 rispetto al 30 settembre 2018, principalmente per la diminuzione della raccolta diretta. Quest’ultima, a fine 2018 si è attestata a 90,5 miliardi, in ribasso di 7,3 miliardi rispetto a fine dicembre 2017 (principalmente sul comparto obbligazionario) e di 3,4 miliardi rispetto a fine settembre 2018, principalmente per il calo dei conti correnti (scesi di 2,6 miliardi di euro), per “i deflussi tipici di fine anno di un grande cliente”.

In merito alle richieste della Bce in tema di copertura di crediti deteriorati “sul periodo del piano di ristrutturazione”, cioè fino al 2021, “non prevediamo nessun impatto significativo” ma “permane un’incertezza sulla realizzazione dei requisiti patrimoniali a partire dal 2022”, afferma Andrea Rovellini, chief financial officer di Mps.

“Quello che abbiamo fatto con le obbligazioni garantite – afferma l’ad Marco Morelli – dimostra che appena abbiamo un’opportunità noi la cogliamo”. In tema di rafforzamento patrimoniale “non siamo riusciti a portare a termine l’emissione della seconda tranche da 700 milioni” di bond subordinati “nel 2018 per motivi di condizioni di mercato, aspettiamo che le condizioni di mercato migliorino per poter procedere”, afferma Rovellini. Per quel che riguarda la cessione di immobili, “partire dal giugno 2017 – ha spiegato Rovellini – abbiamo venduto 80 milioni di immobili, ce ne rimangono più o meno 400 milioni. Questo è l’obiettivo e prevediamo di avviare il pre-marketing da marzo”.

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