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Google lancia Stadia, lo streaming dei videogiochi

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di Gina Di Meo – Google lancia la sfida a Microsoft e Sony e fa il suo ingresso nel mondo dei videogiochi con ‘Stadia’, la sua nuova piattaforma in streaming al pari di Netflix. Il gigante di Mountain View tenta quindi la scalata ad un’industria da 140 miliardi di dollari con una piattaforma che il ceo Sundar Pichai durante la Game Developers Conference a San Francisco ha definito in grado di fare streaming dei videogiochi da tutti i tipi di dispositivi senza la necessità di usare una console.

È stato invece il nuovo acquisto di Google, Phil Harrison, un ex di Sony e Microsoft, a spiegare il funzionamento di Stadia sottolineando anche che essa porterà lo streaming di giochi ad un livello superiore usando YouTube. “Con Stadia – ha detto – il centro dati è la vostra piattaforma. Un gioco può iniziare su una piattaforma e poi continuare su un’altra. Ciò vuol dire che si può giocare dal computer e poi continuare sullo smartphone se si decide si uscire di casa”. Inoltre se si sta guardano il video di un gioco su YouTube basta cliccare ‘gioca’ e immediatamente si verrà catapultati nel gioco in pochi secondi senza bisogno di scaricarlo prima. Volendo gli utenti potranno anche giocare con un controller in vendita separatamente.

Google ha anche detto che Stadia supporta giochi in 4K a 60 fps con HDR mentre in futuro la risoluzione passerà a 8K. La piattaforma sarà disponibile quest’anno, ma senza una data precisa, negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito ed Europa. Non si hanno allo stesso modo dettagli sul prezzo o suoi titoli dei giochi ad eccezione di un nuovo ‘Doom’. Google non è l’unico ad avere piattaforma di videogiochi in streaming. Nvidia e Sony già ne hanno una mentre Microsoft ha in programma di lanciare xCloud e anche Amazon è pronta a seguire la stessa strada. Ma mentre Google festeggia negli Stati Uniti, dall’altra parte dell’Oceano è pronta una stangata da parte dell’antitrust europea. Domani (oggi,ndr) la commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, con molta probabilità annuncerà l’entità di una nuova multa per abuso di posizione dominante nei confronti di siti concorrenti in materia di pubblicità. La multa riguarderebbe le pratiche scorrette di Google nell’utilizzo del suo servizio AdSense, con il quale la compagnia americana impone a siti di terze parti di inserire il suo box di ricerca all’interno delle loro pagine, limitando così la possibilità di visualizzare annunci pubblicitari di aziende concorrenti.

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