“Continuiamo a puntare sull’Italia che dopo quello francese è il nostro principale mercato e stiamo predisponendo un progetto corporate a sostegno delle piccole e medie imprese, chiamato made in Italy, soprattutto per le aziende del centro nord del Paese”. L’anticipazione a Fortune Italia arriva da Pierre Cordier, neo amministratore delegato di Grouparma Assicurazioni e segna la volontà del gruppo di continuare a investire nel nostro Paese.
“L’obiettivo è imprimere l’accelerazione necessaria – spiega – basata su innovazione e ricerca di redditività, per imporsi come modello nella concezione del servizio assicurativo e nelle scelte della clientela, attraverso la performance e la soddisfazione della rete agenziale”. La finalità di quella che l’amministratore delegato chiama “una mutua in soccorso del nostro tessuto produttivo” è di bilanciare anche il portafoglio della società che oggi pende per un buon 70% sul ramo delle assicurazioni auto, in particolare della responsabilità civile. Una strategia in linea con il piano industriale del gruppo che nel 2018 ha raccolto 1,5 miliardi di euro e una raccolta per danni di 1,145 miliardi di cui 765 milioni provenienti proprio dal comparto auto.
“La parola chiave su cui agire – sottolinea Correr, 53 anni, un dottorato in storia alla Sorbona, un Mba in ambito assicurativo– è la fiducia. Non puntiamo solo ad una performance economica e alla redditività, ma anche all’innovazione e alle nuove start up, soprattutto dei giovani che sono il motore che muovono l’economia. Un vantaggio che vogliamo condividere con i nostri assicurati, oggi 1 milione e 800mila, ponendoci come un’azienda capace di creare nel cliente il desiderio di sceglierci”. Non è un caso che incontriamo l’amministratore delegato ad un evento ‘born2code’ l’Academy di Groupama finalizzata all’apprendimento della programmazione web&mobile, che vanta partner tecnologici e istituzionali di grande prestigio, a partire da Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) e con il sostegno di Softlab, azienda leader in ambito informatico che ha in cura i seminari tematici e di approfondimento e Codemotion, piattaforma che supporta la crescita professionale degli sviluppatori mettendo in contatto professionisti It, community tech e aziende, fornitore della didattica. Un percorso formativo, totalmente gratuito, che ha formato 14 nuovi talenti selezionati fra oltre 150 candidature.
Non è una novità per Groupama visto che al suo interno ha sviluppato diverse realtà come G-Evolution, la start up di servizi telematici nata con l’intento di costruire un sistema fatto di eccellenza tecnologica, innovazione nelle possibilità di applicazione della tecnologia e partnership in grado di ampliare il raggio di azione dell’assicurazione. L’attività svolta da G-Evolution nel 2018 ha messo insieme tre elementi principali: una grande quantità di dati da mettere in condivisione con gli interlocutori dell’ecosistema, una piattaforma di proprietà in grado di elaborare i dati, e le competenze di nuovi profili professionali, come i data scientist recentemente assunti proprio da G-Evolution.
“Il nostro obiettivo, previsto dal piano industriale fino al 2021 – evidenzia Cordier – è sviluppare anche il comparto non auto. Un obiettivo in linea con la nostra crescita, decisamente maggiore rispetto a quella registrata dal resto del mercato”. Fondamentale sarà il contributo della rete agenziale, di cui un 25% su un totale di 840 agenzie ha già raggiunto un portafoglio allineato su questo rapporto auto/non auto. Da qui l’implementazione di alcuni progetti come My protection e Casa senza confini: il primo si pone come un configuratore di bisogni, calcolabili anche on line, e prevede, tra le altre, anche coperture di tutela legale cyber o per le spese odontoiatriche. Casa senza confini intende allargare il raggio di garanzie possibili seguendo anche i cambiamenti dello stile di vita quotidiano, per esempio attraverso il modulo per l’animale domestico e quello per la bicicletta. “Non dimentichiamo mai lo spirito mutualistico su cui si fonda Groupama Assicurazioni – conclude Cordier – vogliamo avere cura delle persone, in tutti i sensi”.
