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Prosegue la guerra della rassegna stampa

Prosegue, senza esclusione di colpi, la guerra della rassegna stampa. Il confronto sale di grado dopo che il Tar, il 5 giugno, ha respinto la richiesta di sospensiva dell’ordine dell’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) all’Eco della stampa di bloccare la riproduzione degli articoli del Il sole24ore nelle rassegne stampa. Umberto Frugiuele, patron della società, dice che il suo gruppo “farà ricorso al consiglio di Stato”, ma intanto attende segnali dalla stessa Agcom.

 

Era stato infatti proprio il presidente dell’Autorità, Angelo Cardani, a parlare, all’indomani della decisone favorevole al quotidiano economico che fa capo alla Confindustria, della presenza in questo settore di due diritti esistenti, spiegando che l’Agcom però aveva dovuto far prevalere quello del gruppo editoriale ordinando al Eco della stampa, società che riproduce gli articoli di tutte le pubblicazioni in monografie quotidiane calibrati per i propri clienti, di non inserire gli articoli del sole24ore.

 

Uno stop che arriva dopo un decennio di confronti in tribunale fra editori e società che editano le rassegne stampa e che rischia di assestare un duro colpo al gruppo della famiglia Frugiuele che fra i suoi clienti annovera aziende, la presidenza del Consiglio e il ministero dell’Economia e delle Finanze, clienti che poco gradirebbero l’amputazione degli articoli del principale quotidiano economico. Di qui il ricorso al Tar del Lazio per avere una sospensione immediata dell’ordine Agcom in attesa della valutazione nel merito. Il Tribunale amministrativo tuttavia non ha condiviso le ragioni di Frugiuele.

 

Fino all’arrivo di alcune recenti sentenze della Corte di Giustizia europea, che hanno fatto chiarezza sui limiti alla riproducibilità di articoli da parte dei servizi di rassegna, in Italia la legislazione era piuttosto vaga su questa attività. E le decisioni dei tribunali erano state di conseguenza per lo più favorevoli all’Eco della stampa che ha continuato il proprio lavoro. E soprattutto hanno consentito all’Eco di operare senza doversi accordare con la Promopress2000, la società, unica, a cui tutti gli editori italiani hanno affidato la vendita dei diritti di riproduzione dei loro articoli, anche se sono ancora pendenti ricorsi in Cassazione di cause avviate nel 2013. Per questo l’Ad del quotidiano economico, Giuseppe Cerbone, stanco di aspettare ha deciso di imboccare una strada nuova. All’inizio del 2020 si è rivolto all’Autorità lamentando le violazioni del diritto di autore portata avanti dall’Eco della stampa e il danno prodotto alla società. Una strada innovativa che ha dato i suoi frutti. Agli inizi di maggio l’Agcom ha deliberato in senso favorevole al quotidiano e ordinato all’Eco di sospendere la pubblicazione degli articoli del Sole.

 

Parlando con Fortune Italia, Frugiuele si dice ottimista sulla possibilità di trovare un accordo con la Fieg, l’associazione degli editori, e dà la propria disponibilità a discutere di prezzi, ma chiede garanzie, visto che la Promopress2000 gestendo i diritti di tutti gli editori ha una rilevante forza di mercato e senza un accordo l’Eco della stampa dovrebbe chiudere. Così il patron dell’Eco vorrebbe che si introducesse una procedura garantita che preveda l’intervento dell’Autorità in caso di mancato accordo sul prezzo. Di queste cose, e proprio in questi giorni, si sta occupando anche il Parlamento che ha in corso di approvazione la legge delega di recepimento della direttiva europea sul diritto di autore.

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