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Governo Draghi, no agli atti di fede

mario draghi

È cambiato tutto. E questa volta il cambiamento può favorire realmente una profonda discontinuità tra un prima e un dopo. La soluzione della crisi politica che ha portato Mario Draghi a Palazzo Chigi non è solo un normale avvicendamento alla guida del Paese.

È, INSIEME, IL SEGNALE che si era raggiunto un punto di non ritorno e l’aspettativa di una significativa inversione di tendenza. Inutile soffermarsi, ancora, sulle qualità del migliore premier che il Paese potesse esprimere. C’è molto da dire, invece, sulle condizioni che servono perché Draghi possa incidere. Partendo da una frase, significativa, che ha pronunciato lui stesso: “Vi ringrazio per la stima che mi avete dimostrato ma va giustificata, validata, dall’azione del governo”. È in queste parole la chiave. Draghi non vuole e non può vivere di rendita. Dovrà fare le riforme che servono, o almeno avviarle, e affrontare un’emergenza che ha bisogno di risposte decise: vaccini, lavoro, il futuro delle nuove generazioni che passa per l’ambiente e la sostenibilità, sociale ed economica. Per quello che ci riguarda, continueremo come abbiamo sempre fatto a giudicare il governo per i suoi provvedimenti e non per quello che rappresenta il premier. Mettendo da parte la tentazione di celebrare invece di raccontare, di verbalizzare invece di analizzare. Abbiamo grande fiducia ma non facciamo atti di fede. Non ne ha bisogno Draghi, non ce lo possiamo permettere noi e neanche il giornalismo. Dal miglior premier possibile, ci aspettiamo il miglior governo possibile. Ma non possiamo sapere, oggi, se effettivamente sarà così. Anche perché, sul piano politico, restano tutti i limiti di una maggioranza larga ma inevitabilmente litigiosa.

RACCONTIAMO, in questo numero, come è nato il governo e su quali equilibri. Abbiamo scelto di chiamarlo ‘Il governo dei Presidenti’ per evidenziare anche il peso, nelle scelte e nella responsabilità istituzionale, del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Due interventi, quello di Francesco Clementi e quello di Natale D’Amico, approfondiscono gli aspetti costituzionali e quelli politici dell’operazione Draghi. Marco Bentivogli si occupa della profonda trasformazione necessaria per avvicinare non solo l’organizzazione del lavoro ma anche l’urbanistica, e soprattutto i servizi, alle nuove esigenze.

UN RICCO APPROFONDIMENTO è dedicato alla Blockchain. Una tecnologia che può contribuire ad accelerare il processo di trasformazione in tanti settori: dalla finanza alla sanità, dalla logistica alla moda, fino alla copertura dei rischi assicurativi e alla cybersecurity.

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UN’INCHIESTA, che ripercorre le sentenze della Corte dei conti da inizio 2020, fotografa una serie di truffe ai danni dello Stato: una somma di appropriazioni indebite che produce una ingente sottrazione di denaro pubblico.

DALLA REDAZIONE AMERICANA arrivano un significativo ritratto di Janet Yellen, Segretario al Tesoro degli Stati Uniti ed ex presidente della Fed, e un’intervista con il Ceo di Pfizer, Albert Bourla.

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