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Draghi vede il “momento favorevole” dell’Italia. “Ma la pandemia non è finita”

Per l’Italia questo “è un momento favorevole” e si può finalmente “pensare al futuro con maggiore fiducia”, ma “la pandemia non è finita” e perciò il governo “è pronto a intervenire con convinzione” se ci dovesse essere un aggravamento che provoca “danni all’economia del Paese”. Nel suo intervento all’Accademia dei Lincei Mario Draghi continua sulla linea dell’ottimismo ma con giudizio. Perché se è vero che le stime Ue, dice, saranno riviste al rialzo, la diffusione delle varianti continua a preoccupare e a essere un fattore di incertezza. “La campagna di vaccinazione – sottolinea il presidente del Consiglio – procede spedita, in Italia e in Europa. Dopo mesi di isolamento e lontananza, abbiamo ripreso gran parte delle nostre interazioni sociali. L’economia e l’istruzione sono ripartite. Dobbiamo però essere realistici. La pandemia non è finita. Anche quando lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze”.

Proprio perché bisogna “fronteggiare l’emergere di nuove e pericolose varianti del virus – assicura – rimaniamo pronti a intervenire con convinzione nel caso ci fosse un aggravarsi della pandemia tale da provocare danni all’economia del Paese“.

D’altra parte, “alla fine di quest’anno, il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo in Europa sarà cresciuto di circa 15 punti percentuali rispetto alla fine del 2019. In Italia, secondo le stime della Commissione Europea, il debito pubblico aumenterà dal 135% del Pil, al 160%. Si tratta di un incremento maggiore rispetto a quello della grande crisi Finanziaria. E a questo si è anche aggiunto un aumento consistente del debito privato”.

Ci sono però elementi che inducono a guardare al futuro con un po’ di ottimismo. “Le previsioni attuali della Commissione indicano un aumento del Pil quest’anno in Italia e nell’Ue del 4,2%. Credo che queste stime – sostiene Draghi – verranno riviste al rialzo, anche in maniera significativa” e infatti “la fiducia di consumatori e imprenditori sta tornando”.

Ecco perché, spiega il presidente del Consiglio, “per l’Italia questo è un momento favorevole”. “Le certezze fornite dall’Europa e dalle scelte del governo, la capacità di superare alcune di quelle che erano considerate barriere identitarie, l’abbondanza di mezzi finanziari pubblici e privati – afferma – sono circostanze eccezionali per le imprese e le famiglie. Ma è anche il momento favorevole per coniugare efficienza con equità, crescita con sostenibilità, tecnologia con occupazione. È un momento in cui torna a prevalere il gusto del futuro. Viviamolo appieno, con determinazione e con solidarietà”.

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