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Una tv culturale per gli europei, la crescita di ARTE

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ARTE (Association Relative à la Télévisione Européenne) è un canale culturale europeo co-finanziato dall’Unione Europea che dal 1992, con sede a Strasburgo, offre contenuti culturali sempre gratuiti, disponibili ora anche da app per smart tv e smartphone.

Il canale si impegna a promuovere i temi che stanno più a cuore alle cittadine e ai cittadini europei: lo sviluppo sostenibile e la lotta contro le disparità sociali, culturali, economiche, geografiche, di genere o legate alla disabilità. L’85 per cento dei programmi sono prodotti in Europa.

Il 70 % degli Europei possono guardare i programmi di ARTE nella loro lingua madre: francese, tedesco, inglese, spagnolo, polacco e italiano. La programmazione si compone al 56% di documentari, 19% di film cinematografici e fiction, 14% di programmi d’informazione e 5% di musica e spettacoli dal vivo. Sono inediti i due terzi dei programmi trasmessi da ARTE. Ne parla Niccolò Inches, responsabile della comunicazione per Arte in italiano.

Che cos’è ARTE, come nasce e qual è l’intento della piattaforma culturale? Qual è il suo valore aggiunto rispetto ai competitor?

ARTE.tv, perlomeno la sua versione italiana, nasce nel 2018. Ma l’idea di una televisione dedicata alla condivisione della cultura dell’Europa, in Europa e per l’Europa, ha radici ben più profonde: il lancio delle trasmissioni del canale franco-tedesco “compie” infatti 30 anni nel 2022, un solido background che ha permesso che l’utopica ambizione si traducesse in un’offerta disponibile in sei lingue. Italiano, ma anche inglese, tedesco, francese, spagnolo e polacco: i programmi di Arte, concepiti e prodotti per l’85% in Europa in maniera totalmente indipendente, raggiungono praticamente il 70% della popolazione continentale. Metà del nostro catalogo è per di più visibile anche nel resto del mondo. Ciò che ci distingue da altre piattaforme è dunque una vera vocazione di servizio pubblico: i nostri contenuti, peraltro, sono interamente gratuiti, siano essi on demand o live come nel caso di grandi concerti e spettacoli. Inoltre, al di là del portale streaming arte.tv, il catalogo è disponibile su qualunque dispositivo connesso, via app per smartphone e tablet e su Smart TV, con una selezione di programmi in evidenza sulle applicazioni Samsung e Amazon FireTV.  Insomma, l’obiettivo è far conoscere il mondo che viviamo e le sue sfaccettature, tra bellezze e contraddizioni, da una prospettiva sempre più ampia e multiculturale. Rendendo fruibili i nostri contenuti a tutti, e il più facilmente possibile.

Dall’arrivo della piattaforma in Italia quali sono stati i traguardi raggiunti a livello numerico?

Il catalogo di ARTE si articola in un migliaio di contenuti, tra documentari, reportage e web-serie, e 350 concerti che spaziano dal pop-rock alla classica e la grande opera. Considerando unicamente la versione in italiano, abbiamo realizzato 3,5 milioni di visualizzazioni nel corso del 2020 e solo nel primo semestre 2021 abbiamo già raggiunto i 2,2 milioni. Per fornirvi una cifra simbolica, è stato registrato un aumento del 120% di download della nostra app: è il sintomo di una fidelizzazione in grande crescita.

Su Arte.tv i contenuti spaziano dall’attualità, alla medicina, alla politica, passando per gli spettacoli dal vivo. Quali contenuti di ARTE sono più apprezzati dal pubblico italiano?

ARTE offre un mosaico di contenuti di ogni tematica, rivolgendosi a utenti dalle sensibilità più disparate e dal forte appetito per la cultura: tra i grandi successi dell’ultimo periodo, ci tengo a segnalare un bellissimo docu-film sui segreti del museo del Louvre, la serie ‘Gacha Gacha’ su tradizioni e usanze del Giappone, un reportage sulle “fumettiste ribelli” nel mondo arabo e lo speciale per i 250 anni di Ludwig van Beethoven, con 9 concerti trasmessi in simultanea da altrettante capitali europee. Suscitano poi grande interesse le inchieste sulle sfide del nostro tempo, come la crisi del Covid, l’emergenza-clima o i nuovi equilibri internazionali all’ombra della Cina; per non parlare di serie come ‘Il Mistero Satoshi’, sull’origine dei Bitcoin, o ‘Libere!’, sui tabù da sfatare della sessualità al femminile. Al tempo stesso, occupano un posto speciale nelle preferenze del nostro pubblico i docu-film sui grandi della Storia, come Napoleone, di cui abbiamo “festeggiato” il 200° anniversario dalla morte, e i ritratti su personaggi emblematici come Cat Stevens, Jean-Louis Trintignant, Amalia Rodrigues…

Quali sono gli obiettivi futuri di ARTE in italiano?

Per raggiungere una platea ancor più vasta ed entusiasta, non smettiamo di perfezionare l’esperienza multicanale Arte e di andare alla ricerca di nuovi potenziali aficionados attraverso i nostri canali social. Dal punto di vista editoriale, puntiamo sull’ampliamento della nostra offerta di fiction: un assaggio è già disponibile sulla piattaforma grazie alla web-serie “H24”, in cui attrici straordinarie, tra le quali Diane Kruger e Valeria Bruni Tedeschi, interpretano cortometraggi ispirati a vicende reali di abusi sulle donne. Tra qualche giorno, inoltre, sarà online “Un metro e venti”, splendida serie argentina su una ragazza disabile alle prese con le prime esperienze sessuali e le lotte studentesche sui diritti civili. E poi c’è il nostro fiore all’occhiello di fine anno, il festival digitale Arte Kino, con un catalogo di 12 film realizzati da giovani registi europei, aperto alla visione e al voto popolare dal 1° al 31 dicembre.

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