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L’ascesa di Snapchat

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Duecentocinquanta milioni di dollari pagati lo scorso anno ai creatori di contenuti. E ora una serie di novità, tra valorizzazione del lavoro degli sviluppatori e investimento sulla realtà aumentata e sui contenuti di spettacolo e musica per diversificare l’offerta. Non si parla più ormai della primavera di Snapchat, che pure è stata una delle applicazioni cresciute di più per numero di utenti nel 2021, ma di un’ascesa che non prevede intoppi sul breve periodo.

Messaggi di testo, foto, video, visualizzabili per un massimo di 24 ore, questa è la formula che va avanti dalla fondazione dell’applicazione social, 11 anni fa a Santa Monica, in California: oltre 319 milioni di utenti attivi mensili (13 mln in più rispetto al trimestre precedente, erano 190 mln nel primo trimestre del 2019), un quarto trimestre del 2021 a +42% (1,3 miliardi di dollari, trend in crescita dal secondo trimestre del 2020) al capitolo entrate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Anche Wall Street è rimasta stupita da queste serie di dati, l’incremento degli utenti è andato oltre le previsioni dei dati IBES di Refinitiv, gli utili sono arrivati a 327 milioni di dollari solo nel quarto trimestre del 2021. Per il primo trimestre dell’anno in corso le stime di Snap, ovvero la holding che detiene le azioni di Snapchat, prevedono entrate tra 1,03 e 1,08 miliardi di dollari.

Snap sale, Meta scende

Sin qui, i numeri, che certificano la solidissima salute del social network americano. E se i progetti di sviluppo procedono di pari passo, va sottolineato il balzo in avanti di Snapchat mentre l’avversario di sempre (anche se il tonnellaggio dei duellanti è assolutamente impari per risorse e piani strategici) cioè Facebook, ha innestato la retromarcia, perdendo per la prima volta in 18 anni sugli utenti, con teenager e giovani adulti in fuga.

Può servire allora ricostruire il cattivo sangue che esiste ancora tra Snap e Facebook/Meta.

Quell’offerta da tre miliardi di dollari rifiutata da Evan Spiegel, il patron di Snapchat, inventore dell’applicazione con due colleghi ai tempi della Stanford University e tra le dieci personalità più cliccate su Google nel 2021, è rimasta indigesta a Mark Zuckerberg, che tra il 2013 e il 2014 voleva acquistare il social network dal grande potenziale sulla fascia d’età più bassa e con una spiccata tendenza allo sviluppo tecnologico.

Niente da fare, offerta rispedita al mittente, la stessa risposta dal guru di Snapchat inviata a Google, che avrebbe messo sul piatto quattro miliardi di dollari.

Snapchat, tra giovani e hi-tech

Sull’ascesa di Snapchat e sul suo potenziale di crescita incidono diverse variabili. “Quando Snapchat ha conosciuto la sua prima ascesa, tra il 2016 e il 2017, come Osservatorio abbiamo intuito che avesse alcune caratteristiche facilmente copiabili da altri social – spiega Andrea Lamperti, direttore dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano – infatti così è avvenuto, dai filtri ai messaggi che si cancellano in tempo reale, colossi come Facebook, Instagram hanno davvero fatto copia-incolla. Nonostante aver perduto le sue peculiarità, Snapchat però resta una piattaforma di successo, senza ovviamente raggiungere la fanbase di Facebook o TikTok”.

Secondo il direttore dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, Snapchat si muove su due direttrici precise, che producono risultati. Alla base ci sono visione e metodo: “Innanzitutto, il focus su un’utenza assai giovane, tra la generazione Z e i Millennials, investendo anche su aree come Asia, India che è attualmente il secondo mercato per Snapchat dopo gli Stati Uniti, piuttosto che battere solo su Nordamerica ed Europa. Poi, l’all-in di Snapchat sullo sviluppo della realtà aumentata, la virtual reality: Snapchat è stato il primo social a utilizzare i famosi filtri con l’obiettivo di decodificare la realtà attraverso una videocamera”.

L’investimento sull’hi-tech, una delle chiavi del successo di Snapchat, continua a pagare con la trasformazione dei social network in social commerce. “Ora siamo nell’era dei social media che diventano le piattaforme social privilegiati per gli acquisti online e il fenomeno tocca anche la fascia d’età che riguarda i più giovani, che dispongono di pochi euro o dollari ma che sono pronti a investirli per vestiti, cappelli, accessori”, aggiunge Lamperti.

Snapchat e le aziende

La realtà aumentata, i visori per provare la sensazione di indossare un abito, una maglia, un paio di lenti da sole: così Snapchat è piattaforma appetibile per le aziende. “Sta davvero cambiando la vita delle persone”, ha raccontato il vicepresidente senior di Snap per contenuti e partnership, Ben Schwerin a Cnn Business.

L’affare e-commerce, in attesa di novità su tempi e modi di accesso al metaverso, è stimata in circa un trilione di dollari come volume d’affari entro la fine del 2022, secondo i dati del Digital Economic Index di Adobe.

Una miniera d’oro, anche per questo motivo la piattaforma ha commissionato diverse ricerche nel microcosmo del retail per trovare la via migliore per connettere le aziende, i marchi, le attività commerciali con i clienti attraverso la sua tecnologia: “Se creo un profilo Snapchat della mia azienda consento ai clienti di provare il prodotto, di testarlo su se stesso attraverso l’uso della tecnologia, è una marcia in più rispetto ai competitor”, conclude il direttore dell’Osservatorio Media Internet dell’ateneo milanese, che ricorda il percorso di Snapchat sull’e-commerce: dalla scorsa primavera le aziende possono creare un profilo pubblico, le transazioni per gli acquisti vengono effettuate senza mai uscire dall’applicazione, senza rischiare che il cliente-utente cambi idea e non proceda all’operazione.

Inoltre, nel Creator Marketplace di Snapchat, con l’utilizzo della realtà aumentata brand come Fartech, Prada e Piaget danno modo agli utenti di provare virtualmente capi di abbigliamento e accessori. In più con l’opzione Screenshopping si possono scansionare dei vestiti, con Snapchat che consiglia l’acquisto di capi simili all’interno dell’applicazione. In quest’ottica Snapchat ha siglato una partnership con Ticketmaster per offrire una nuova esperienza di gig ticket sulla piattaforma: un ticketmatcher Mini in-app consente agli iscritti su Snapchat di trovare concerti in base ai gusti musicali, condividerli con gli amici e addirittura creare un elenco di invitati interessati a partecipare. I biglietti per gli eventi sono acquistabili tramite il servizio Ticketmaster.

Le prossime mosse

L’ultima idea per gratificare il lavoro dei creatori di contenuti è l’inserimento di banner pubblicitari all’interno delle Stories di Snapchat, nella sezione Snap Stat Stories. Attualmente il progetto è in fase beta, previsto soltanto per gli Stati Uniti. Snap Stars riceverà una quota delle entrate generate dagli annunci all’interno della loro storia.

Secondo Snapchat, ci sarà per gli inserzionisti un’occasione da cogliere al volo all’interno della community, anche se il direttore dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano mostra più di un dubbio sull’iniziativa: “Snapchat non ha mai potuto contare su una raccolta pubblicitaria corposa per la natura delle sue Stories, troppo brevi e che spariscono presto, scoraggiando così gli investimenti dei grossi marchi e quindi vedo difficoltà anche sulla valorizzazione commerciale di questi banner, servirebbe, per renderla produttiva, che le Stories fossero almeno visibili per più tempo sulla piattaforma”.

In precedenza, Snapchat aveva già centrato il successo con la sezione Spotlight (utilizzata da 125 mln di utenti, dati riferiti a marzo 2021) all’interno dell’applicazione, in realtà un tentativo, neppure troppo nascosto, di emulare la formula vincente di TikTok (e poi di Instagram Reels), ovvero un flusso di contenuti (brevi video, 60 secondi) in verticale con alcune differenze: non esiste la sezione commenti, in modo da evitare casi di molestie online, inoltre è nascosto il nome dell’utente, se non ancora maggiorenne.

E, passaggio non secondario, i creatori di contenuti sono pagati se il prodotto è buono, indipendentemente da quanto sia estesa la sua fanbase. Una studentessa liceale, Katie Feeney, ha raccontato al New York Times di aver guadagnato più di un milioni di dollari in due mesi su Spotlight. Un creator americano, Joey Rogoff, ha riferito alla CNBC di aver messo da parte 1,7 milioni di dollari con le sue produzioni sulla piattaforma.

Oltre alla valorizzazione del lavoro degli sviluppatori di contenuti, Snapchat ha stretto accordi pluriennali con Disney, NBC e Viacom per portare show esclusivi sulla sua piattaforma musicale, Discover. Nel quarto trimestre del 2021, 25 partner di Snapchat Discover hanno raggiunto più di 50 milioni di utenti unici a livello globale.

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