La settimana, storie e analisi: Pharma tra orgoglio e pregiudizio

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Il Pharma è un’eccellenza del made in Italy, che si è rivelata strategica per il Paese in due anni e mezzo di Covid-19. Ma come esce, appunto, dalla pandemia?

La farmaceutica italiana ora si trova a fare i conti con la carenza delle materie prime e la crisi energetica, mentre la leadership europea è insidiata da Francia e Germania.

Nel numero di giugno di Fortune Italia, che trovate in edicola e online, abbiamo cercato di capire come il settore affronterà i prossimi mesi, quali siano le richieste delle aziende, ma anche le opportunità del Pnrr per un’area ad alto tasso di innovazione, che impiega in Italia 67mila addetti, per il 90% laureati e diplomati.

 

Ecco le altre notizie della newsletter di questa settimana:

– Il Pharma tra orgoglio e pregiudizio
– Ucraina, supply chain e Pmi: abbiamo un problema
– Entando, la startup arrivata prima del settore che vuole dominare
– Referendum, in democrazia votare non fa male. Mai
– Barcellona a caccia di fondi

L’opinione

Di Margherita Lopes

È un momento delicato per la farmaceutica italiana. Il primato europeo, dopo oltre due anni di Covid-19, è insidiato da Francia e Germania. E le imprese si trovano a fare i conti con gli effetti della guerra in Ucraina. Forte di una produzione da 34,4 mld di euro, il pharma tricolore vanta un export da primato e occupa nel nostro Paese 67 mila persone, per il 90% laureate e diplomate, investendo 3 mld di euro l’anno (di cui 1,6 mld in ricerca e sviluppo).

Ma con una nuova governance e un corretto utilizzo delle risorse del Pnrr potrebbe, decisamente, fare di più. Anche considerato lo shock bellico ed energetico seguito a due anni di pandemia. Ma qual è oggi lo stato di salute del pharma italiano, costretto oltretutto a fare i conti con i pregiudizi di complottisti e no vax? Lo abbiamo chiesto al presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi.

Trovate qui l’articolo integrale.

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Le altre storie della settimana


Imprese
Crisi ucraina, supply chain e Pmi italiane: abbiamo un problema

Dopo due anni di Covid la nostra manifattura si stava riprendendo. Gli ordinativi erano tornati positivi, le stime di gennaio di un 2022 al 4,7% di crescita era garantite. Oggi si può ipotizzare che queste stime ottimistiche non tenessero conto di fattori geopolitici. Focalizziamoci su come il mondo occidentale, ma più localmente le aziende italiane (la cui stragrande maggioranza sono Pmi) dovrebbero affrontare la crisi di fornitura di materie prime.

 


Startup
Entando, la startup arrivata prima del settore che vuole dominare

Quando parla della sua Entando, Walter Ambu è a dir poco ottimista, anche se lui si definirebbe realista: a Fortune Italia racconta che dopo i round raccolti negli scorsi anni (l’ultimo da 11 mln di dollari) punta a raccogliere ancora, a internazionalizzarsi, e a diventare il leader open source assoluto nel trend delle “application composition platform” e delle “composable enterprise”. Fino a un paio di anni fa, nessuno avrebbe saputo neanche spiegare bene di cosa stesse parlando.


Dall’edicola
Referendum, in democrazia votare non fa male. Mai

Cinque quesiti nel referendum sulla giustizia, ed è subito polemica politica. Per cui il votare referendario, inteso semplicemente come partecipazione di tutti alla vita del Paese, dentro una logica civica, a prescindere cioè da dove batte il cuore di ciascuno, non esiste più.


Sport
Dai diritti televisivi alla spending review, Barcellona a caccia di fondi

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