Sono sempre meno i contagi (e i ricoveri) per Covid-19 in Italia. Dal bollettino settimanale sembra dunque che il virus – in barba alle previsioni dei mesi scorsi e ai timori per l’effetto Cina – abbia perso il suo effetto propulsivo. Lasciano spazio all’ottimismo i dati principali del monitoraggio della Cabina di Regia, appena diffusi dall’Istituto superiore di sanità. Vaccini, richiami e contagi (anche ripetuti) hanno reso la popolazione più resiliente, e Sars-Cov-2 fa decisamente meno paura.
Incidenza ed Rt in discesa
Ancora in calo l’incidenza settimanale a livello nazionale: 65 casi di Covid ogni 100.000 abitanti (20-26 gennaio) contro gli 88 ogni 100.000 abitanti (13-19 gennaio) .
Nel periodo 4-17 gennaio, inoltre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,73 (range 0,68-0,90), in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era 0,89 e decisamente sotto la soglia epidemica.
Stesso trend per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt=0,70 (0,67-0,72) al 17/01/2023 vs. Rt=0,78 (0,76-0,81) al 10 gennaio.
La settimana
Per la precisione, nella settimana 20-26 gennaio si registrano:
- 38.168 nuovi casi positivi, -26,5% rispetto alla settimana precedente (51.897)
- 345 morti, -30,3% rispetto alla settimana precedente (495)
- 608.732 tamponi, -11,4% rispetto alla settimana precedente (687.233)
- Tasso di positività del 6,3%, -1,3% rispetto alla settimana precedente (7,6%)
Meno pazienti negli ospedali
Se anche il ricorso ai tamponi è in calo, a dirci che le cose sono cambiate sono gli ospedali. Le strutture sentinella aderenti alla rete della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) hanno segnalato un calo dei ricoveri per la sesta settimana consecutiva: -18% in sette giorni.
Il report dell’Iss evidenzia come l’occupazione Covid in terapia intensiva sia scesa al 2,1% (rilevazione giornaliera al 26 gennaio) dal 2,3% (al 19 gennaio). Ancor più netto il calo nelle aree mediche: siamo al 6,4% contro il 7,9%. Nessuna Regione è classificata a rischio alto.
Cosa sta accadendo nel mondo
Cosa ci dicono questi numeri? La situazione nel nostro Paese è molto diversa anche solo rispetto all’autunno. Resta l’incognita Cina, dove il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) ha segnalato che il picco (oltre 7 milioni di contagi Covid al giorno) intorno al 22 dicembre, mentre i decessi negli ospedali avrebbero toccato il 4 gennaio il record, pari 4.273 unità.
Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità segnala come dal 16 al 22 gennaio, nel mondo, siano stati segnalati 1,9 milioni di casi di Covid-19, con una punta di oltre 672.500 in Giappone, e oltre 12.000 decessi.
In Europa i casi sono in calo (-33% rispetto alla settimana precedente), con il maggior numero di contagi in Germania (57.439; 69 ogni 100.000 abitanti), Russia (37.544; 26 ogni 100.000 abitanti) e Italia (34.742; 58 ogni 100.000 abitanti). I morti sono stati 2.546, in calo del 42%, e il più alto numero è stato in Spagna (424), Francia (373) e Italia (330).
Questo ci dice che Sars-Cov-2 circola ancora, e a rischiare di più sono i soggetti molto anziani e fragili, specie se non vaccinati. Ma Covid non è più l’unico virus dell’inverno, e l’infezione fa decisamente meno paura.