L’Unione Europea l’ha confermato nel titolo di un recente convegno: “There is no green deal without Digital”. Non lo dice solo l’UE. Il 78% dei CEO considerano il digitale come il fattore chiave per la sostenibilità.
E poi ci sono i mercati finanziari: gli investimenti di Venture Capital (VC) in CleanTech e Sostenibilità stanno crescendo a ritmo accelerato anche per un motivo: buona parte del capitale viene indirizzato sulla digitalizzazione di tecnologie (es: fotovoltaico) o infrastrutture (es: smart grids) che sono ormai mature o lo diventeranno (es: sistemi di accumulo, elettrolizzatori).
Ma come le imprese colgono o possono cogliere le opportunità di questa convergenza? Sicuramente agendo in due direzioni: definire nuove proposizioni di valore basate su un utilizzo più avanzato di dati e analytics da una parte e sostenibilità dall’altra; migliorare i processi con riferimento alla decarbonizzazione, ai costi e al lavoro delle persone.
In ogni caso, la digitalizzazione (AI, IOT, big data, cloud) assume un ruolo decisivo tanto che secondo un recente studio, al 2030 i nuovi ricavi generati dall’ICT saranno di 6,5 trilioni di dollari mentre, allo stesso tempo, le emissioni evitate al 2030 grazie all’uso dell’ICT saranno 10 volte quelle generate dall’ICT stessa.
Obiettivi economici e di sostenibilità coniugati insieme; e abilitati dalle tecnologie digitali.
Ad oggi, tuttavia, l’ICT è comunque responsabile di circa il 2% delle emissioni di gas climalteranti. In Europa, ad esempio, i data center consumano il 2,7% della domanda complessiva di elettricità e la utilizzano in larga parte per il loro raffreddamento.
Di questo e di molto altro si discuterà nella Business RoundTable organizzata da Fortune Italia in collaborazione con Hitachi Vantara
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