Non sembra nella natura di Matteo Bisol il concentrarsi su un singolo progetto. Nato (nel 1987) e cresciuto a Valdobbiadene, respira l’atmosfera enoica fin da ragazzo e ne coltiva la conoscenza visitando le più importanti regioni vinicole e incontrando produttori visionari. Nel suo percorso è prima buyer per Vinitaly Wine Club e poi direttore generale di Venissa, tenuta vinicola e wine resort a Venezia connesso a una vigna murata sull’isola di Mazzorbo, dove è stato recuperato l’antico vitigno Dorona. Nel 2021 lascia la direzione di Venissa, pur seguendone i vini, e contestualmente organizza degustazioni in Veneto e si dedica al vino artigiano con Monban. Il nuovo progetto, avviato nel 2020, nasce dalla voglia di tornare alla tradizione andando oltre il Prosecco ‘dominato’ dall’enologia. Produce un vino ‘tranquillo’ (senza bollicine) e un ‘colfondo’ rifermentato con il mosto della vendemmia successiva, entrambi non filtrati. Nel futuro vede un vino fatto nel rispetto della natura, con gradazione contenuta, metodi naturali. E l’enoturismo come occasione di confronto diretto con i consumatori.
