La gestione della pandemia ha confermato che dobbiamo ripensare il modello di assistenza territoriale. La necessità di spostare il baricentro della presa in carico delle cronicità e di pazienti e patologie a minore intensità assistenziale sul territorio, investendo sul suo rafforzamento, con particolare attenzione per la prevenzione, l’integrazione e la continuità di cure ed assistenza, è ormai un dato incontrovertibile.
È questa la strada per assicurare ai pazienti la tipologia di cure e di assistenza più appropriata nel luogo più idoneo, tenere conto delle esigenze di personalizzazione e di umanizzazione, creare le condizioni per rispondere ai nuovi bisogni di cura ed assistenza e garantire equità di accesso alla innovazione scientifica e tecnologica. Questo approccio consente, inoltre, un utilizzo più adeguato delle risorse, evitando inutili sprechi e contribuendo alla sostenibilità complessiva del SSN.
L’infrastruttura telematica e la digitalizzazione giocano un ruolo essenziale per il successo di questo cambiamento, in quanto prerequisiti strutturali, indispensabili per garantire l’interconnessione tra i diversi snodi della rete e la loro integrazione attraverso la condivisione di dati e informazioni.
La pandemia è stata una occasione per fare spazio ad alcune sperimentazioni e far emergere innovazioni organizzative orientate proprio al rafforzamento della medicina del territorio, come il progetto SMARTCare, che punta ad individuare il miglior setting di cura per garantire al paziente oncologico la massima qualità, appropriatezza ed efficienza organizzativa, coniugando uso ottimale delle risorse, attenzione per la sostenibilità del sistema e qualità della vita. Quest’anno SMARTCare sta sviluppando una sperimentazione pilota presso la Casa della salute di Forlimpopoli.
Modera Stefano Alessandro Inglese, Brand Content Manager Fortune Italia
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Giovannina Pelagatti +39 3911444553