Gli algoritmi sono veramente infallibili? Come facciamo a valutare il peso di interessi e pregiudizi dei loro programmatori nel funzionamento delle macchine?
Più i computer e i robot diventano intelligenti autonomi, maggiori sono le implicazioni etiche che debbono essere prese in considerazione, dal Legislatore prima ancora che dai comitati di autocontrollo di cui molte aziende si stanno dotando, nella necessaria regolamentazione dell’interazione tra esseri umani e ‘macchine’ dotate di capacità di ragionamento e di apprendimento.
Dietro una macchina c’è sempre un programmatore umano; a chi bisognerà imputare la colpa di eventuali errori? Quanto è tollerabile un errore statistico?
Innumerevoli sono i campi di applicazione in cui l’intelligenza artificiale (IA) sta aprendo la strada a scenari nuovi ed entusiasmanti. I benefici quasi sempre sono incontestabili ma nuove problematiche di etica applicata ci portano a riflettere, nella gestione delle interazioni uomo-macchina e non solo, sui fondamentali temi della dignità, identità e sicurezza della persona umana, ovvero sui concetti di responsabilità individuale e collettiva e su come garantire indiscriminatamente un accesso equo e sostenibile alle risorse tecnologiche e alla libertà di ricerca.
Può esistere una macchina unbiased? Quando un’intelligenza artificiale si può definire etica e, quindi, equa, totalmente trasparente e resistente a ogni tentativo di manipolazione?
L’iniziativa si terrà il 17 settembre alle ore 18 al Palazzo Naiadi – Piazza della Repubblica, 47 – Roma.
L’evento sarà moderato da Alma Grandin – Giornalista Tg1 Rai
Segreteria organizzativa: [email protected]
Modulo per iscrizione: