Vaccino, grande paura e silenzio dei no-vax

Italo Farnetani

Italo Farnetani

Si potrà mettere sotto controllo, e poi sconfiggere definitivamente Covid-19, cioè uscire dalla pandemia, solo grazie al vaccino. Giustamente in queste settimane l’insufficiente approvvigionamento dei vaccini, la difficoltà a effettuare la vaccinazione, diventa un argomento prioritario di conversazione, ma anche del dibattito politico, tanto da occupare le prime pagine dei giornali. È giusto ed è vero: perché più vaccini si hanno a disposizione e prima si somministrano, più vite umane si salvano, più malattie si prevengono, prima ritorniamo a uno standard sociale ed economico normale.

 

E i no-vax che cosa fanno? Stanno zitti o quasi. Infatti ancora mandano qualche messaggio, che finisce per danneggiare le persone più fragili dal punto di vista psico-affettivo, pertanto insicure, con poca autostima e fobiche. Per fortuna, però, la quasi totalità della popolazione ora si vuole vaccinare e di conseguenza non ascolta i no-vax. Questo avviene sempre quando c’è la ‘grande paura‘ della malattia. Ricordo nel 2003 quando In alcune zone limitate della Lombardia ci fu una epidemia di meningite: tutti invocavano il vaccino. Come si capisce bene dai titoli dei quotidiani di allora: il 9 gennaio 2003, su ‘La Repubblica’: “Magenta, allarme meningite. Diecimila bambini e ragazzi invitati a vaccinarsi”. Due giorni dopo, il ‘Corriere della Sera’: “L’unica arma sicura per la prevenzione è il vaccino”. Il 22 gennaio 2003 ,’La Stampa’: “È psicosi meningite. Introvabile il vaccino contro l’infezione”.

 

Anche allora i no-vax stettero zitti, ma appena passata la ‘grande paura’ si rifecero vivi con le solite argomentazioni, che poi sono le stesse dagli inizi del Novecento. Ricordiamolo quando sarà passata la pandemia. Speriamo che l’attuale emergenza sanitaria sia di insegnamento alle persone per capire che le vaccinazioni sono la più grande scoperta della storia della medicina. Solo il vaccino ha permesso di far scomparire dal mondo malattie come il vaiolo, di debellare patologie gravissime come la poliomielite e la difterite.

 

Se si fosse capito l’importanza delle vaccinazioni e nessuno avesse dato ascolta ai no-vax, oggi non ci sarebbe più il morbillo. Pensiamo a quanti bambini sono morti a causa del morbillo perché era stata messa in circolazione la maxi-bufala sulla vaccinazione che causava l’autismo.

 

Allora, in attesa dell’arrivo su larga scala del vaccino anti-Coronavirus, usiamo bene i sieri che già abbiamo. La mia prima raccomandazione è non rimandare le vaccinazioni ai bambini, ma eseguirle, anche per le dosi di richiamo, il prima possibile. In questo periodo di emergenza sanitaria e di maggior rischio di malattie non si deve fare l’errore di rimandare le vaccinazioni a quando la situazione sarà più tranquilla, perché prima si fanno, prima siamo protetti. Ricordate sempre che le vaccinazioni pericolose sono quelle che non si fanno, a maggior ragione in questo periodo.

 

Le vaccinazioni sono tutte importanti, sia che siano obbligatorie sia che siano raccomandate, pertanto vanno effettuate tutte e, ripeto, il prima possibile in modo da proteggere maggiormente i bambini. La prima cosa da fare è di parlare con il pediatra per verificare quale vaccino o richiamo non sia stato effettuato ed eseguirli prima possibile.

 

Ripeto che i vaccini disponibili sono tutti importanti, ma quelli ancora più urgenti degli altri sono quelli contro il morbillo e la varicella: sono malattie che abbassano le difese dell’organismo, perciò in caso di infezione concomitante il decorso può essere più grave. In particolare il morbillo è una malattia che può determinare complicanze gravi anche mortali. Inoltre queste due sono malattie che determinano eruzioni sulla pelle (a chiazze per il morbillo, a vescicola per la varicella). Ed è noto che il coronavirus può determinare manifestazioni e complicanze importanti a carico della pelle, per cui ci potrebbe essere un attacco concomitante con un potenziamento reciproco del danno. Infine il periodo che va da ora fino a maggio è quello in cui morbillo e varicella hanno la maggior diffusione: ecco perché prima si eseguono le vaccinazioni, prima il bambino è protetto.

 

Concludo ricordando che nessun vaccino provoca effetti collaterali superiori a quelli della malattia che si intende prevenire. A questo proposito ricordo che la maggioranza delle complicanze imputate ai vaccini, a un’attenta analisi medica sono poi risultate determinate da altre malattie. Un ulteriore elemento di rassicurazione è che i vaccini che si usano oggi sono prodotti con le più moderne biotecnologie, pertanto sono altamente perfezionati. Come nel caso del vaccino contro il Sars-Cov-2, si iniettano solo ‘pezzetti’ dell’agente infettivo. Insomma, i vaccini sono sempre più sicuri. Dunque vacciniamoci il prima possibile contro Covid, ma passata la ‘grande paura’ ricordiamoci che i vaccini sono una grande risorsa della scienza, della medicina, dell’umanità.

 

*Italo Farnetani, pediatra e docente alla Libera Università Ludes di Malta

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