Dal 1 gennaio 2024 al 31 marzo in Italia sono stati notificati 213 casi di morbillo, di cui 34 a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo. Ebbene, la maggior circolazione dei virus del morbillo e della varicella si raggiunge proprio fra il mese di aprile e quello di maggio: solo da metà giugno si inizierà ad assistere a una diminuzione.
Per fortuna esiste la vaccinazione, resa obbligatoria con la legge Lorenzin (parliamo della vaccinazione tetravalente contro morbillo, rosolia, parotite e varicella). Per chi ha figli che non hanno iniziato il ciclo vaccinale previsto dal terzo mese o non hanno ancora effettuato il richiamo, è questo il momento di procedere il prima possibile, proprio perché ad aprile siamo quasi alla vetta del numero dei contagi, che si incrementerà ulteriormente nel mese di maggio e fino a giugno.
Ognuna delle 4 malattie interessate dal vaccino crea problemi, ma il morbillo può determinare gravi complicanze e la varicella è estremamente contagiosa. Attenzione: queste malattie possono essere più pericolose se contratte da adulti, anche giovani. Dopo i 12 anni aumenta il numero e il rischio di complicanze.
Ma allora perché non correre a fare questi vaccini che danno una protezione rapida contro queste malattie esantematiche? Ancora oggi in Italia c’è un basso numero di vaccinati e ciò consente la circolazione del virus. A rischio sono proprio le persone che non hanno eseguito la vaccinazione oppure che non hanno effettuato i richiami previsti.
Il timore è che con tutte le polemiche, le false notizie, le paure immotivate accentuatesi in epoca Covid, i genitori si siano impauriti, o comunque abbiano elaborato una visione negativa dei vaccini e per questo non facciano sottoporre i figli alla vaccinazione contro morbillo, rosolia, parotite, varicella. Esponendoli però in questo modo a rischi evitabili.
*Italo Farnetani, ordinario di Pediatria dell’Università Ludes – United Campus of Malta
