Perdere peso accelerando il metabolismo

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Un colpo di acceleratore al metabolismo, eliminando l’adipe in eccesso, la strada più sicura verso il dimagrimento. In Italia c’è il Centro Accelerazione Metabolismo, a Milano, struttura in grado di offrire un percorso medico-scientifico, attraverso l’analisi del respiro, per riattivare i processi di base del metabolismo in modo da consentire ai pazienti di perdere peso.

Secondo alcuni ricercatori americani con l’avanzamento dell’età, all’interno delle cellule di grasso (adipociti) si verificano processi di infiammazione scatenati da una proteina (interleuchina1) che fanno diminuire i recettori Beta3, indispensabili per il dimagrimento: in questo modo gli adipociti non rilasciano più il grasso depositato trasformandolo in energia. E il corpo ingrassa sempre di più. La soluzione proposta dal Centro Accelerazione Metabolismo è sbloccare l’interleuchina 1 e imporre alle cellule di grasso una sorta di percorso ginnico per generare nuovi recettori Beta3.

“In poche parole, il metabolismo va allenato – spiega Luca Marco Giraldin, responsabile della comunicazione del Centro Accelerazione Metabolismo – ci sono fattori come la sedentarietà, la gravidanza che modificano il lavoro del metabolismo, interveniamo per rimuovere quello sblocco che poi porta a un dimagrimento naturale”. Il Centro segue nel percorso verso lo sblocco metabolico circa 1500 pazienti l’anno. Presto, oltre alla sede milanese, ce saranno altre in Italia, cinque entro il 2022 (tra cui, Roma) ma anche a Ginevra e negli Emirati Arabi.

“La comprensione delle dinamiche del proprio metabolismo è un qualcosa di nuovo, esclusivo, interessa agli italiani capire quanto consuma il nostro corpo”, aggiunge Giraldin. Il Centro Accelerazione Metabolismo propone due sistemi per sbloccare metabolismo (e quindi per il dimagrimento), un’esigenza ancora più marcata per le limitazioni all’attività fisica imposte dalla pandemia: il primo, il Metodo Speed Up Fat, per i pazienti in sovrappeso di oltre 10 kg, per la riduzione del grasso viscerale, parte dall’analisi della figura corporea attraverso un sistema di visualizzazione e modellazione 3D che consente ai medici del centro di stendere un piano di rimodellamento corporeo. Quindi, la terapia prosegue con l’assunzione di acqua ossigeno-ozonizzata che, assorbita dall’organismo, agisce inibendo l’interleuchina e risvegliando il metabolismo cellulare, messo in moto con l’acceleratore metabolico criogenico, una specie di doccia con il corpo sottoposto per 2/3 minuti a una temperatura di -85°C. Il freddo scatena una reazione termogenica che obbliga il corpo a bruciare un elevatissimo numero di calorie e al tempo stesso il processo stimola la rinascita nelle cellule dei recettori Beta3, di nuovo attivi e coinvolti nel processo di dimagrimento.

E c’è poi un altro metodo, Speed Up Fat Local, che prevede anche l’immissione in profondità nel grasso sottocutaneo – attraverso un infusore elettronico indolore – di un liquido capace di gonfiare le cellule di grasso, poi distrutte con gli ultrasuoni e riassorbite dai tessuti: nei giorni successivi al trattamento è così ridotto lo spessore delle zone adipose. In pratica, una sorta di liposuzione senza trattamento chirurgico.

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