AstraZeneca, Ema: no limiti ma possibile nesso con rare trombosi

AstraZeneca vaccino Ema
Aboca banner articolo

Nuova puntata della telenovela sul vaccino AstraZeneca Vaxzevria. Il comitato per la sicurezza (Prac) dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha concluso oggi che c’è un “possibile legame” tra forme molto rare di trombosi e questo vaccino. Ribadendo però con forza che i rischi continuano ad essere inferiori rispetto ai benefici.

Inoltre gli esperti gli esperti europei evitano di suggerire, “per il momento”, come ha ribadito più volte Sabine Straus, Chair del Prac, limiti di età per la somministrazione di questo vaccino. Come invece hanno già fatto autonomamente alcuni Paesi europei tra cui Germania, Francia, Paesi Bassi, Svezia e Finlandia. Eventuali decisioni in tal senso non potranno non avere impatto sulla campagna vaccinale europea. Ma in ogni caso la palla passa agli Stati membri.

Per gli esperti dell’Agenzia guidata da Emer Cooke questi rari casi di coaguli di sangue con piastrine basse dovrebbero essere elencati come effetti collaterali molto rari di questo vaccino anti-Covid. Ma si tratta di rischi “estremamente bassi”, hanno detto più volte gli esperti. Il Comitato ha effettuato un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 casi di trombosi venosa splancnica riportati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell’Ue al 22 marzo 2021, 18 dei quali fatali. I casi provenivano principalmente da sistemi di segnalazione spontanea dell’Aea e del Regno Unito, dove circa 25 milioni di persone avevano ricevuto il vaccino. Il Prac ha osservato che i coaguli di sangue si sono verificati nelle vene del cervello, dell’addome e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine e talvolta sanguinamento.

Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata in donne sotto i 60 anni entro 2 settimane dalla vaccinazione. La combinazione segnalata di coaguli di sangue e piastrine basse è comunque molto rara e i benefici complessivi del vaccino nella prevenzione del Covid-19 “superano i rischi degli effetti collaterali”, hanno ribadito gli esperti.

L’Ema segnala inoltre che queste rare trombosi assomigliano alla sindrome osservata a volte nei pazienti trattati con eparina (trombocitopenia indotta da eparina). Il meccanismo alla base del fenomeno potrebbe essere legato ad una risposta immunitaria anomala. Gli esperti continueranno comunque a monitorare questo vaccino.

L’Ema ricorda inoltre agli operatori sanitari e alle persone vaccinate di tener conto della possibilità che si verifichino casi molto rari di trombosi associati a bassi livelli di piastrine entro 2 settimane dalla vaccinazione. Dunque i vaccinati devono immediatamente rivolgersi al medico in caso di sintomi quali: fiato corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, persistente dolore addominale, sintomi neurologici come mal di testa grave e persistente o visione offuscata, infine minuscole macchie di sangue sottopelle oltre il sito di iniezione.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.