Vaccini e immunità di gregge, priorità agli adolescenti

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Il raggiungimento dell’immunità di gregge, cioè la soglia dell’80% minimo di popolazione vaccinata contro Covid-19, che il governo spera di raggiungere entro fine settembre, oggi è in gran parte in mano ai giovanissimi. Parliamo della fascia di adolescenti tra i 12 e i 18 anni, che si sono dimostrati tra i più sensibili all’adesione alla campagna vaccinale.

Vuoi per potersi riappropriare della socialità perduta che si addice alla propria condizione di adolescente, vuoi per aver compreso l’utilità sociale di un gesto individuale tanto semplice quanto importante.

Ecco perché il generale Francesco Paolo Figliuolo ha chiesto esplicitamente alle Regioni di “dare ulteriore impulso alla vaccinazione dei più giovani, ovvero della popolazione nella fascia di età 12-18 anni, in previsione della riapertura delle scuole e anche dell’avvio della prossima stagione sportiva”.

Così da lunedì prossimo, il 16 agosto, tutte le Regioni sono caldamente invitate a predisporre corsie preferenziali per i giovani tra i 12 e i 18 anni che vogliano fare i vaccini, ”anche senza preventiva prenotazione”.

L’obiettivo dichiarato da Figliuolo è ambizioso e sensato: “Dare ulteriore impulso alla vaccinazione per scuola e sport in sicurezza”. Che, tradotto, significa fare di tutto affinché i giovani possano riprendere appieno la propria vita di studenti, fatta di scuola in presenza e di sport – di cui sono stati privati per quasi due anni – in sicurezza. Il tutto grazie ai vaccini anti-Covid.

Gli interessati a cui si rivolge l’invito di Figliuolo sono i componenti di una platea di oltre 4,6 milioni di cittadini (compresi i diciannovenni) di cui il 23,4% ha già completato il ciclo vaccinale, a cui se ne aggiunge un altro 40% che ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, secondo i dati aggiornati alle 9:06 di oggi dal sito del governo dedicato alla vaccinazione anti-Covid.

Al raggiungimento dell’80% di popolazione complessiva vaccinata non manca moltissimo. Hanno completato il ciclo vaccinale 34.922.341 persone, pari al 64,66% della popolazione con più di 12 anni, cioè di coloro per i quali le autorità regolatorie hanno approvato la vaccinazione.

Ma tanto più ci si avvicina al traguardo, tanto più la missione vaccini si configura difficile. Soprattutto in considerazione del fatto che i più sensibili all’adesione alla campagna vaccinale hanno già provveduto a vaccinarsi, e chi resta ancora fuori sono soprattutto gli indecisi.

Naturalmente oltre ai no-vax, relativamente ai quali politici ed esperti ritengono di non dover spendere troppe energie, riservando gli sforzi per persuadere quanti non si sono ancora vaccinati non tanto per ostilità nei confronti del vaccino, quanto per pigrizia o altre ragioni meno ideologiche.

In vista dell’inizio della prossima settimana intanto alcune amministrazioni regionali si sono portate avanti. Come la Lombardia dove, si legge in una nota dell’assessore regionale all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione Fabrizio Sala, “da lunedì 16 agosto sulla piattaforma prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it sarà presente una specifica icona – un ‘bottone’ digitale – dedicato agli studenti universitari per i quali sono disponibili agende prioritarie dedicate per la vaccinazione”.

In virtù del grande richiamo che la Lombardia esercita sugli studenti provenienti da altre Regioni e dall’estero e che studiano presso gli atenei lombardi, l’iniziativa sarà estesa anche a questi cittadini purché in possesso “almeno di codice fiscale o altro codice identificativo”, precisa la nota.

Se questo progetto incontrerà il favore dei giovani, la Lombardia potrebbe contare su una carta in più per arrivare a essere la prima Regione a raggiungere l’immunità di gregge già tra fine agosto e i primi di settembre. Senza grandi margini di errore, rimanendo nel solco dell’attuale ritmo di vaccinazione, questa Regione continuerebbe a mantenere il primato delle dosi di vaccini somministrate rispetto a quelle ricevute: a oggi il 100%. Seguita a poche lunghezze da Marche e Puglia, rispettivamente con 99,1% e 98,6%. Molto lontane dal 92% e dall’89% di Calabria e Provincia Autonoma di Bolzano.

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