Covid e terza dose, la lezione del Nobel

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Paura? Confusione? Incertezza? Esitazione? Mentre Covid-19 appare in ritirata e l’Italia è alle prese con le proteste no vax e no green pass, colpisce – per buonsenso e nettezza – la scelta di Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica 2021. Il fisico della Sapienza ha ricevuto ieri, presso il Policlinico universitario Umberto I di Roma, la terza dose di vaccino, a completamento del ciclo contro Covid-19.

“Fin dall’inizio era chiaro – ha dichiarato Parisi – che Covid era una malattia che avrebbe potuto fare tranquillamente più di mezzo milione di morti in Italia se non ci fossero state le misure di contenimento. Queste sono state sufficienti a ridurre le morti a un numero estremamente elevato (130.000), ma si sarebbero dovute continuare per un periodo illimitato se non ci fosse stata la possibilità di fare i vaccini”.

“I vaccini hanno fermato la crescita dei casi che c’è stata questa estate a causa della variante Delta, e sono stati cruciali quindi per permetterci una vita che sta diventando sempre più normale. La terza dose è fondamentale per le persone che sono particolarmente a rischio sia per quanto riguarda l’età che per altre patologie. E quindi io la faccio volentieri, perché rafforza enormemente le difese delle prime due dosi, che pur essendo sostanziali stanno un po’ diminuendo con il passare del tempo. La paura di vaccinarsi è irrazionale“, ha concluso Parisi.

Parole molto semplici e chiare, che arrivano da uno scienziato premio Nobel, insieme all’immagine dell’uomo che riceve la terza dose di vaccino. Chissà se la lezione del Nobel contribuirà a dissolvere, almeno in parte, queste paure irrazionali.

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