Medicina, in manovra 12 mila borse di specializzazione

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E’ la fine dell’imbuto formativo che ha lasciato nel limbo, per anni, moltissimi giovani aspiranti specializzandi in medicina? “Nella manovra di bilancio abbiamo reso permanenti 12.000 borse di specializzazione in Medicina. Dopo le circa 30.000 borse finanziate negli ultimi due anni si chiude l’epoca dell’imbuto formativo”, assicura il ministero della Salute, Roberto Speranza.
“Ogni laureato in medicina deve avere la possibilità di specializzarsi. Questi giovani professionisti sono il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale”, aggiunge il ministro.

La notizia incassa il plauso dei medici. “La decisione del governo di rendere permanenti ogni anno 12mila borse di specializzazione in Medicina ci riempie di grande gioia: in questa maniera probabilmente riusciamo a riassorbire completamente l’imbuto formativo e a consentire a tutti i neolaureati in Medicina di avere una chance per potersi formare”, sottolinea presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.

“Ringraziamo il ministro della Salute, Roberto Speranza, per essersi intestato e aver portato avanti insieme a noi questa battaglia, che garantirà finalmente un futuro ai nostri giovani e al Ssn”. Tra le misure in manovra, anche l’incremento del Fondo sanitario nazionale.

“Il nostro Ssn è apprezzato in tutto il mondo, sia per la qualità delle prestazioni che riesce ad erogare sia per quella dei suoi professionisti: entrambe sono legate alla formazione – spiega Anelli – I nostri medici studiano dai 9 agli 11 anni, acquisendo competenze, skill ed esperienze, prima di entrare stabilmente nel sistema. Sino ad oggi questo percorso era bloccato dal collo di bottiglia tra le lauree e le specializzazioni: i posti nelle scuole, legati agli stanziamenti per le borse, erano inferiori al numero dei laureati che rimanevano quindi intrappolati nel cosiddetto ‘imbuto formativo’”.

Ecco perché si parla di imbuto formativo. “Molti giovani medici, già formati sino alla laurea nel nostro Paese, erano costretti a espatriare, con una perdita per la collettività di risorse umane ed economiche – ricorda Anelli – Il tutto mentre, in Italia, si faceva sempre più grave la carenza di medici specializzati e di medicina generale. Come Fnomceo avevamo più volte sollevato il problema, con diverse mozioni del Consiglio nazionale e con una campagna dal titolo emblematico, “Offre l’Italia”, per sensibilizzare sulla “fuga delle competenze” verso l’estero”.

“Ringraziamo quindi il ministro Speranza e tutto il governo per la sensibilità dimostrata, che, ne siamo certi, si tradurrà anche in un aumento delle borse per la Medicina generale, per potenziare il territorio – conclude – Abbiamo anche apprezzato l’intenzione espressa dal ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, di modificare i criteri per l’accesso alla facoltà di Medicina, trasformando il test in un percorso che parta dal terzo anno delle superiori. È quanto, insieme al ministero dell’Istruzione, la Fnomceo mette in pratica da anni con il progetto dei licei a curvatura biomedica, nei quali si affianca alle materie del piano di studi una formazione specifica, teorica e pratica, per chi è orientato verso una facoltà medica. Gli Ordini – assicura – sono pronti a mettere a disposizione la loro expertise con l’obiettivo di portare a sistema questo percorso, rendendolo fruibile a tutti gli studenti che lo desiderino”.

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