Le terapie agnostiche rientrano tra le cosiddette “target terapy” e tra le terapie “personalizzate”. Infatti sono efficaci solo su cellule tumorali che hanno specifiche mutazioni genetiche. Rappresentano quindi un nuovo modo di disegnare la strategia di cura dei tumori, non più guidata dal tipo di cancro e dalla sua localizzazione all’interno dell’organismo, bensì dalle caratteristiche genetiche del tumore stesso.
Ciò permette di identificare i pazienti che possono rispondere meglio al trattamento con questi nuovi farmaci, orientando anche gli specialisti anche verso una maggiore appropriatezza prescrittiva. Per raggiungere questi obiettivi è necessario un percorso diagnostico molto avanzato, che si avvale di tecnologie all’avanguardia. Per saperne di più, ne parliamo con Giancarlo Pruneri, direttore dipartimento di Patologia e Medicina di Laboratorio della Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori di Milano.