Antico Dna svela l’erede di Toro Seduto

Dna Toro Seduto
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Terapie mirate, test genetici per definire il profilo di un tumore e la sua possibile risposta ad eventuali trattamenti su misura, meccanismi genetici alla base delle malattie rare. Che lo studio del Dna sia destinato a rivoluzionare la scienza del futuro, con evidenze che già sono oggi sotto gli occhi di tutti, è chiaro.

Quello che però a volte si dimentica è che il patrimonio genetico di una persona sia destinato a riprodursi con grande efficienza nelle generazioni future. E che lo studio di un particolare Dna, definito autosomico, possa diventare addirittura uno strumento per correlare un personaggio storico di grande importanza per i nativi americani come Toro Seduto con un signore dei nostri tempi, non deve stupire. Ma è proprio questo che hanno fatto i ricercatori dell’Università di Cambridge insieme agli studiosi della Lundbeck Foundation GeoGenetics, guidati da Eske Willersley. In una ricerca pubblicata su Science Advances. A spingere gli studiosi su questa analisi sono state le richieste di Ernie Laporte, che si è definito da tempo membro della stirpe del grande capo indiano. E’ la prima volta che un esame di questo tipo, con analisi del Dna antico, viene impiegato per svelare una possibile relazione tra una persona vivente ed un suo possibile avo dei tempi andati.

A parte il fascino della storia, sul fronte scientifico, la grande novità sta proprio nella ricerca del Dna autosomico. Si tratta in pratica di una “quota” di patrimonio genetico che arriva per metà da entrambi i genitori, quindi consente di verificare la possibile discendenza di una persona senza considerare se questa è legata a familiarità paterna o materna.

Per fare i confronti gli esperti hanno prelevato materiale dal cuoio capelluto del grande capo indiano dopo anni di ricerca, visto che i capelli disponibili erano andati incontro a processi di degradazione dopo più di un secolo a temperatura ambiente dentro il museo Smithsonian di Washington. In ogni caso, il materiale genetico ricavato è stato confrontato con quello di Ernie Laporte e delle sue sorelle, con il ritrovamento della corrispondenza attesa.

L’esame ha rivelato la corrispondenza nel Dna autosomico, consentendo quindi di offrire a Laporte la risposta che da tempo cercava: è davvero un pronipote del capo dei Sioux Lakota.

Si tratta, sia chiaro, di un primo studio che però apre la via per una serie di ricerche che possano mettere in rapporto persone viventi con grandi personaggi del passato. Toro Seduto, d’altro canto, non è solo il grande protagonista di molti film western. Tatanka-Iyotanka, questo il suo vero nome, è stato la guida degli indiani nella sfida del Little Big Horn, quando sfidò vincendo diverse compagnie di soldati americani guidati dal generale Custer. Oggi il suo nome rimbalza ancora, ma nelle riviste scientifiche, come apripista di un modello di ricerca genetica che potrebbe svelare tante cose sul passato.

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