Crescono i casi Covid fra i giovani, 2 Regioni cambiano colore

Covid giovani
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Crescono in tutte le età i casi di Covid-19 in Italia. Ma i più colpiti in questa fase sembra i giovani. “La fascia 20-29 anni è quella che ha il maggior numero di casi in aumento, seguita poi da 10-19 e 30-39. Tutte le altre sono a seguire. Se guardiamo poi le fasce d’età più giovani, vediamo che la curva è in crescita un po’ in tutte”. Lo ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), commentando i dati principali dell’ultimo  monitoraggio Covid.

Un monitoraggio i cui dati hanno portato al cambio di colore per due Regioni.  Il ministro della Salute Roberto Speranza ha infatti firmato l’ordinanza che porterà da lunedì la Campania in giallo e la Valle d’Aosta in arancione.

Ma cosa ci aspettiamo in Italia? Le proiezioni a 30 giorni sui ricoveri “mostrano una probabilità di occupazione dei posti letto di area medica significativamente presente in tutte le regioni”. Che sarà “un po’ più contenuta per quanto riguarda la terapia intensiva”, ha detto Brusaferro.

“Nelle ultime settimane la crescita dell’incidenza” di Covid-19 in Italia “è stata molto, molto significativa”. Quanto ai giovanissimi, i ricoveri Covid negli under 19 sono “limitati” nei numeri, “ma in crescita”. “Vediamo la conferma del dato che le ospedalizzazioni nelle età più giovani sono limitate, ma sono in crescita – ha detto Brusaferro – anche se nella zona grigia” del grafico, che riguarda l’ultima settimana e ha dati ancora instabili, “sembrano contrarsi o ridursi”.

La pandemia non è ancora finita, ha sottolineato stamani il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ospite di “Sabato anch’io” sulle frequenze di Rai Radio1, ma il progressivo emergere della variante Omicron sulla Delta ne sta cambiando i connotati, rendendo opportuno un aggiustamento delle nostre strategie.

La comunicazione dei dati – questione che ha tenuto banco nelle ultime ore – deve essere aggiornata, visto che il semplice dato del numero dei contagiati in sé è poco significativo in presenza di un virus diventato molto più contagioso ma meno aggressivo, soprattutto con i vaccinati. Altrettanto e forse più importante è sapere chi entra oggi in ospedale, qual è la sua età, quale il suo status vaccinale e le sue eventuali comorbidità: queste informazioni possono aiutarci a far capire meglio a chi ancora esita a vaccinarsi che il Covid non è diventato una “banale” influenza, e le sue conseguenze su chi non è immunizzato, anche se giovane e in buona salute, possono essere molto serie.

La nuova fase dell’epidemia, ha concluso Sileri, deve portarci entro breve a rivedere le regole soprattutto per la gestione degli ospedali. Da un lato recuperando spazi di relazioni umane tra i pazienti e i loro parenti, dall’altro riprendendo a dare la giusta attenzione a tutte le patologie che l’emergenza Covid ci ha costretto a mettere in secondo piano. È un altro di quei passaggi che dovranno segnare il passaggio dalla pandemia all’endemia, dall’emergenza alla convivenza con il virus.

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