Cintura robotica per migliorare la camminata senza dolore

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“Passi lunghi e ben distesi”. Quando una persona ci disturba, a volte usiamo questa metafora legata al cammino per segnalare quanto e come desideriamo che si porti prima possibile lontano da noi. Ma la stessa frase, in qualche modo, potrebbe diventare un motto da ripetere a chi si trova in difficoltà a muovere correttamente le gambe, a controllare i piedi, a fare insomma una passeggiata serena senza veder comparire dolore o fare i conti con muscoli dolenti.

Ebbene, per tutte queste persone che soffrono di arteriopatia obliterante degli arti inferiori o di altri fastidi, proprio lo studio del passo ed il monitoraggio tecnologico della camminata assicurato da una semplice cintura robotica applicata in vita potrebbero rivelarsi passaggi chiave per migliorare le performance. Il tutto, va detto, in apparente contrasto con quelle che potrebbero essere le strategie considerate ottimali per favorire l’attività fisica in queste persone.

Visto che in queste condizioni il sangue e il nutrimento non arrivano a sufficienza ai muscoli degli arti, con comparsa di dolore e conseguente stop al movimento, l’importante è ridurre l’energia necessaria per la camminata. In questo modo si allunga la distanza che si può percorrere senza dolore.

E proprio questo è l’obiettivo della “cintura” addominale, che coordina al meglio i passi, secondo una ricerca apparsa su Science Robotics e condotta dagli esperti dell’Università del Nebraska, in collaborazione con studiosi di altri atenei. La cintura “intelligente”, una sorta di dispositivo indossabile su misura per queste persone, in pratica diventa un’assistente intelligente al passo, su misura per ogni individuo perché capace di agire direttamente caso per caso al momento giusto, in una logica di risparmio energetico.

Il dispositivo agisce come un “sostegno” al passo proprio nel momento in cui c’è maggior necessità di dispendio energetico, ovvero quando i due piedi si alternano: uno arriva a terra dopo il passo precedente, l’altro si prepara a dare la spinta necessaria per il passo successivo. Tutto questo, ovviamente si svolge in modo del tutto autonomo senza che quasi ce ne accorgiamo.

Ma la cintura robotizzata, agendo esattamente quando i due piedi sono a terra per un tempo brevissimo, diventa uno strumento per aiutare a muoversi in modo “risparmioso” chi ha difficoltà a sostenere una passeggiata. Ovviamente la cintura può essere regolata caso per caso in base alle necessità ed è stata testata su un tapis roulant, con monitoraggio dell’energie consumata.

Per chi si occupa di fisioterapia, questa innovazione in futuro potrebbe essere di grande aiuto per favorire l’ossigenazione dei tessuti degli arti inferiori e migliorare le performance fisiche in chi ha severi restringimenti dei vasi che portano il sangue verso le gambe. Gli esperti chiamano questo quadro claudicatio intermittens: è una condizione caratterizzata da dolori che costringono chi ne è affetto a fermarsi, mentre cammina, anche dopo poche centinaia di metri.

I muscoli, scarsamente ossigenati a causa della cattiva circolazione arteriosa, non ce la fanno a sostenere la camminata. Il problema è più diffuso di quanto si pensi. Ne soffrono soprattutto i maschi, più o meno il doppio rispetto alle femmine, e negli uomini è presente in circa il del 3-10% nella fascia di età 50-69 anni, arrivando al 15-20% nei soggetti con più di 70 anni.

La causa più frequente di questa condizione è l’aterosclerosi: l’ostruzione o il restringimento delle arterie, causati ad un processo che riduce il flusso di sangue nelle gambe durante l’attività fisica. Una cintura robotizzata, favorendo il risparmio di energia, potrebbe essere uno strumento per migliorare le prestazioni fisiche di tante persone.

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