Un pianeta più sano per mantenersi in salute

Giornata della Terra
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Tutelare la salute del nostro pianeta è un gesto amorevole per noi ma anche per le successive generazioni. E’ la chiave per il futuro. E a dircelo sono i numeri- “Secondo le stime dell’Oms, più di 13 milioni di decessi in tutto il mondo, di cui 1,4 milioni in Europa ogni anno, sono causati dall’evitabile esposizione ad inquinanti ambientali”. Lo sottolinea a Fortune Italia Antonio Giordano, fondatore e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Filadelfia e professore di Patologia all’università di Siena, in occasione della Giornata mondiale della Terra.

Negli ultimi decenni “la contaminazione ambientale da agenti potenzialmente nocivi per la salute umana è diventata una tematica di primaria importanza: il veloce progresso tecnologico ha comportato un incremento di alcuni ordini di grandezza delle emissioni naturali di elementi come piombo, cadmio e mercurio da processi produttivi e non”.

Il più importante fattore di rischio ambientale per la salute umana “è proprio l’inquinamento atmosferico. E infatti l’Organizzazione mondiale della sanità stima che circa 7 milioni di decessi prematuri all’anno siano determinati dagli effetti dell’inquinamento atmosferico che, insieme al consumo di tabacco, alcol, a diete malsane e attività fisica insufficiente costituisce un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie respiratorie croniche e il diabete”.

Queste cifre tengono conto anche dell’accelerazione della crisi climatica, che per Giordano è la più grande minaccia sanitaria per l’umanità. “Tutte queste criticità acquistano un significato ancor più intenso se si pensa a ciò che la popolazione mondiale ha dovuto sopportare e sopporta a causa della diffusione della pandemia da Covid-19”.

“Si ritiene che le attività umane come la deforestazione, il commercio e il consumo di fauna selvatica ma anche i viaggi internazionali abbiano portato all’emergere di Covid-19 e ne abbiano facilitato la diffusione globale”, dice l’esperto.

La Giornata mondiale della Terra è dunque “un’opportunità per riflettere su come creare città e comunità più sane, con più spazi verdi e blu che supportino la ricreazione attiva, offrendo la possibilità di rilassarsi e di promuovere la salute fisica e mentale. Riqualificare i nostri ambienti naturali e quelli costruiti dall’uomo può portare benefici sia immediati che a lungo termine per la nostra salute e il nostro benessere”.

Sarebbe necessario ridurre l’utilizzo delle auto: durante il lockdown determinato da Covid-19 “la riduzione delle attività economiche e di trasporto ha prodotto come conseguenza, a breve termine, aria più pulita, emissioni di carbonio ridotte, meno rumore e maggiore sicurezza per ciclisti e pedoni – ricorda Giordano – Abbiamo toccato con mano che le nostre scelte possono migliorare l’ambiente”.

In questo quadro servono strategie innovative, ma non mancano le ragioni di ottimismo. L’approccio ideale di One Health promosso dall’Istituto Superiore di Sanità “si basa – ricorda Giordano – sul concetto di interconnessione tra persone, animali, piante e il loro ambiente condiviso. Anche la Commissione paneuropea per la salute e lo sviluppo sostenibile ha recentemente raccomandato l’adozione di una politica sanitaria unica che riconosca l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale. E nella sua relazione ha invitato i politici a trarre ispirazione da coloro che lavorano per affrontare le questioni ambientali per instradare la società su un percorso corretto per il benessere nostro e delle generazioni future”, conclude l’esperto.

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