Covid non è stata sconfitta, tutt’altro. I non vaccinati che non indossano la mascherina possono aspettarsi di contrarre Covid-19 una volta all’anno o giù di lì; una volta ogni due anni per i non vaccinati che usano regolarmente una mascherina di ‘buona qualità’ in pubblico, secondo un modello sviluppato dall’azienda produttrice di farmaci Fractal Therapeutics.
Per quanto riguarda i vaccinati – con mascherina o senza mascherina – possono aspettarsi di prendere Covid ‘molto meno frequentemente’, anche se è impossibile dire quanto spesso, ha detto Arijit Chakravarty, ricercatore in ambito Covid e Ceo di Fractal Therapeutics.
“Fondamentalmente, se hai intenzione di non utilizzare una mascherina e vivere la tua vita come al solito, aspettati di essere infettato almeno una volta all’anno, se non di più”, ha dichiarato. “Se avete intenzione di indossare la mascherina ovunque tranne che a casa probabilmente ridurreste il rischio a metà”.
Gli ultimi modelli costruiti dal team raffigurano l’immunità calante dai vaccini, dall’infezione pregressa e un certo grado di evasione immunitaria, come è stato sempre più visibile nelle sottovarianti Omicron. Si presuppone inoltre che, con ogni round di infezione, una persona guadagni un determinato livello di protezione contro il virus (a volte ancora mortale), anche se temporanea.
Il modello non tiene conto della possibile evoluzione di una variante che elude completamente l’immunità, ha avvertito Chakravarty. Si concentra piuttosto sui non vaccinati perché “i vaccini – spiega – non stanno attualmente fornendo protezione contro le infezioni” nella la maggior parte della popolazione statunitense, sebbene stiano fornendo protezione contro la malattia grave e la morte.
La percentuale di americani che ha ricevuto un booster è bassa (46,5% secondo il Cdc) e ancor più bassa per quanto riguarda il secondo booster (19,7%). Indipendentemente da ciò, “i booster forniscono solo una protezione di breve durata contro l’infezione”. Sia nel caso del vaccino sia nel caso di un’infezione pregressa, si ritiene che l’immunità diminuisca – anche se il discorso varia da persona a persona – dopo tre o quattro mesi.
Un vaccino nasale contro Covid
Il team di Chakravarty ha anche eseguito simulazioni in cui gli effetti del vaccino sono ancora minati dall’evasione immunitaria, ma le persone sono in grado di vaccinarsi più volte con i booster attuali.
“Se assumiamo che ogni nuovo ciclo di vaccino fornisca un numero di titoli anticorpali 15 volte superiore, probabilmente si può ridurre in modo massiccio il rischio di essere infettati”, ha affermato Chakravarty.
L’ipotesi “potrebbe essere testata nel mondo reale”. Mentre pochi vorrebbero vaccinarsi e affrontare gli attuali effetti collaterali del vaccino ogni otto settimane o giù di lì, più persone potrebbero essere disposte a fare una vaccino in spray nasale, che potrebbe causare meno effetti collaterali.
Le varianti stanno surclassando l’attuale tecnologia vaccinale, rendendola in prospettiva completamente inefficace in futuro. Ma ancora “non abbiamo completamente esplorato la gamma” di ciò che la tecnologia può fornire in termini di protezione, sostiene Chakravarty.
“Ulteriori ricerche devono essere fatte su tutto questo – oltre ai vaccini in arrivo che funzioneranno meglio contro le attuali varianti e potranno essere somministrati per via nasale -per capire la giusta frequenza di vaccinazione e l’effetto sui nostro anticorpi neutralizzanti”.
Secondo Chakravarty, tale ricerca potrebbe non richiedere studi clinici completi, ma potrebbe anche partire dall’esame della neutralizzazione dei titoli anticorpali e dalla domanda: “Quale dosaggio garantisce titoli anticorpali più alti ed è accettabile dal punto di vista della sicurezza?”
“È una cosa relativamente a basso costo da finanziare e che potrebbe produrre benefici, anche se stiamo già esplorando i vaccini di nuova generazione”.
L’articolo originale è su Fortune.com
