Epatite C, tre emendamenti per estendere lo screening

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Includere nello screening per il virus dell’epatite C anche le persone tra i 54 e i 74 anni. La politica più sensibile si fa carico del tema, presentando tre emendamenti alla Legge di Bilancio in cui si chiede, già per gli anni 2023 e 2024, l’estensione delle attività di screening anche ai nati tra il 1948 e il 1968.

Se ne è discusso nel corso dell’incontro fra la coalizione Ace Alleanza Contro le Epatiti e alcuni parlamentari attivi in sanità, tra cui i firmatari dei tre emendamenti alla Legge di Bilancio. L’incontro, organizzato da Mapcom consulting, con il contributo non condizionato di AbbVie e Gilead Sciences, ha avuto un esito positivo, registrando una convergenza di intenti tra gli esponenti del direttivo Ace e i deputati presenti sull’obiettivo di eliminazione dell’epatite C in Italia, con prospettive di lavoro congiunto nel prossimo futuro.

La presentazione dei tre emendamenti rappresenta un importante risultato, ottenuto anche grazie all’impegno di Ace, che da sempre ha come ‘main driver’ il target fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità: eliminare il virus dell’epatite C (Hcv) entro il 2030.

Gian Antonio Girelli, XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati

Fra i firmatari degli emendamenti, Gian Antonio Girelli, componente della XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati che, a margine dell’incontro, ha commentato: “L’Italia fino a oggi ha compiuto molti passi per l’eradicazione del virus dell’epatite C, e in effetti sono già guarite centinaia di migliaia di pazienti. Tuttavia, permangono ancora delle stime di ‘sommerso’ rilevanti, che richiedono un intervento urgente. Per questa ragione ho presentato un emendamento alla Legge di Bilancio che richiede l’estensione dello screening anche a coloro che sono nati tra il 1948 e il 1968. In questo modo sarà possibile intercettare molti soggetti positivi che ancora non sanno di esserlo. In un momento così cruciale, ci auguriamo che anche i colleghi parlamentari di altre forze politiche possano convergere su questa necessità di salute pubblica. Temi tanto delicati e importanti devono trovare un momento di seria riflessione e concretezza normativa. La speranza è vedere l’emendamento approvato, ma in ogni caso è una battaglia che andrà sostenuta e risolta in modo definitivo”.

La necessità di estendere lo screening si basa su una stima: in Italia sarebbero almeno 200mila le persone che non sanno di avere l’epatite cronica. Si tratta di quel ‘sommerso’ che potrebbe sviluppare la malattia. Per questa ragione Ace da tempo ribadisce la necessità di estendere lo screening a nuove fasce d’età.

Marianna Ricciardi, XII Commissione Affari sociali, Camera dei Deputati

La pandemia ha messo a rischio il raggiungimento dell’obiettivo di eradicazione del virus Hcv, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe fissato al 2030.

“Ora è necessario recuperare tutto il tempo perso e proprio per questo ho presentato un emendamento alla Legge di Bilancio per chiedere l’estensione della fascia di età della popolazione da sottoporre a screening per epatite C”, ha chiarito Marianna Ricciardi della XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati. “L’auspicio è che l’emendamento venga accolto, considerando che si tratta di un tema molto rilevante che riguarda la salute di moltissimi cittadini”.

Gilda Sportiello, XII Commissione Affari sociali, Camera dei Deputati

La tematica delle epatiti virali è strettamente legata a quella della prevenzione, che in generale è uno dei capitoli più importanti della sanità, come ha sottolineato Gilda Sportiello della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati . “Questo tema, con la pandemia, ha assunto una rilevanza significativa e ritengo debba essere una grande sfida per il futuro. Oggi abbiamo risorse finanziare a disposizione e l’impegno che tutti dobbiamo assumere è che queste risorse possano essere investite per dare ulteriore impulso ad attività come lo screening per l’epatite C. L’emendamento che ho presentato ha l’obiettivo di rendere ancora più strutturale la campagna e favorire una rapida presa in carico dei pazienti positivi, anche ampliando le fasce d’età della popolazione sottoposta a screening”.

Alessio Aghemo, segretario Aisf e professore di Gastroenterologia del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Humanitas University

Fino a oggi lo screening per l’epatite C ha riguardato i più giovani, nati tra il 1969 e il 1989. Su questo punto è interessante la riflessione di Alessio Aghemo, segretario Aisf e professore di Gastroenterologia del Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University, che chiarisce: “Sappiamo, però, che la popolazione nata prima del 1969 probabilmente è quella in cui c’è una maggiore prevalenza dell’infezione. Non solo, in questa fascia esiste la maggior parte del sommerso. Se quindi vogliamo raggiungere l’obiettivo di eradicazione del virus è fondamentale allargare gli screening anche alle persone più anziane”.

Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit)

Si tratta di una malattia subdola, che può impiegare anche anni per dare quel quadro clinico evidente persino agli occhi del paziente. Ed è per questo che lo screening è importante, come sottolinea Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), che puntualizza: “Arrivare prima alla diagnosi consente non solo di non evolvere nella malattia, ma di guarire e soprattutto di non trasmettere l’infezione. Occorre, pertanto, puntare su uno screening più strutturato e non limitato solamente a chi è nato tra il 1969 e il 1989 come avviene oggi. È quindi imprescindibile ora procedere con le classi più anziane, a partire dai settantenni”.

I tre emendamenti alla Legge di Bilancio, scaturiti dal costante dialogo di Ace con gli interlocutori istituzionali di riferimento, propongono misure utili per proseguire nel contrasto alla patologia. La loro approvazione è cruciale per eliminare effettivamente l’Hcv entro il 2030. L’auspicio è che su temi così prioritari legati alla salute pubblica ci possa essere una convergenza di tutte le forze politiche, e che le proposte emendative, attualmente all’esame della Camera, siano sostenute trasversalmente da tutti i  rappresentanti in Commissione Bilancio.

Ivan Gardini, presidente EpaC onlus

“L’intesa della Conferenza Stato-Regioni sulla proroga dei fondi a dicembre 2023 ha garantito un ulteriore margine di tempo a quelle Regioni che non hanno ancora avviato la campagna di screening” ha evidenziato Ivan Gardini, presidente EpaC onlus.

“Tuttavia, con il nuovo anno ci auguriamo di poter chiedere, sperando in una piena approvazione degli emendamenti alla Legge di Bilancio appena presentati, uno sforzo ulteriore in vista dell’ampliamento della fascia di popolazione generale ai nati tra il 1948 e il 1968. Questo, infatti – ha concluso – consentirà di sottoporre a test per epatite C un’ampia fascia di popolazione con prevalenza maggiore di infezioni occulte, inclusi i soggetti considerati a maggior rischio di infezione”.

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