Influenza, quasi mezzo mln di italiani a letto in 7 giorni

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Non è finita la ‘coda’ dell’influenza stagionale, anzi. Tra il 30 gennaio e il 5 febbraio i casi stimati in Italia di sindrome similinfluenzale sono stati poco meno di mezzo milione, per la precisione 489.000. Un dato che arriva dall’ultimo report Influnet e porta a un totale di circa 9.640.000 i casi di influenza a partire dall’inizio della sorveglianza nel nostro Paese.

Mentre la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali continua la sua lenta discesa, l’andamento attuale è stabile e il picco di incidenza è stato superiore a tutti gli anni precedenti, spiegano i medici sentinella.

Bimbi ancora i più colpiti

Come anticipato l’incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia appare “stabile e pari a 8,3 casi per mille assistiti”, contro 8,6 nella settimana precedente. Il fatto è che la ‘coda’ di malanni continua senza un’importante flessione: questo vuol dire che l’influenza colpisce ancora in tutte le fasce d’età e il dato è a doppia cifra nei bimbi piccoli.

Sotto i cinque anni abbiamo ben 25,2 casi per mille assistiti (25,5 nella settimana precedente). Come sempre quest’anno, il numero totale “è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da virus respiratorio sinciziale e da Sars-Cov-2”.

I territori

Nella mappa Influnet non ci sono più regioni ‘rosse’, ma in Toscana e Abruzzo l’incidenza è ancora sopra dieci casi per mille. Quanto alle età, sono molto colpiti anche bambini e adolescenti di 5-14 anni (11,71), mentre l’incidenza scende tra 15-64 anni (7,50) e tra gli over 65 anni (3,91 casi), quest’anno i meno colpiti.

L’allarme sui farmaci con pseudoefedrina

Intanto, dopo l’allarme suscitato dalla revisione sui farmaci per raffreddore e influenza a base di pseudoefedrina avviata dall’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), arriva un’importante precisazione dell’Agenzia italiana del farmaco.

Aifa sottolinea che “attualmente il rapporto beneficio-rischio di tali medicinali rimane positivo e non si ravvedono problematiche di sicurezza urgenti che implichino azioni restrittive immediate sull’uso di questa classe di medicinali”. Insomma, questi prodotti almeno per il momento restano sul mercato. Aifa ribadisce anche l’importanza dell’uso dei farmaci in aderenza alle raccomandazioni contenute nel Foglio illustrativo e nel cosiddetto ‘bugiardino’.

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