Covid in Italia, contagi al lumicino ma salgono i morti

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Sono sempre meno i contagi da Covid-19 in Italia. Ma resta il rebus dei morti, evidenziato anche in un recente report dell’Organizzazione moniale della sanità. Negli ultimi sette giorni – precisa il nuovo monitoraggio di Fondazione Gimbe – si sono ridotti nuovi casi (-8,3%), ricoveri ordinari (-7,5%) e terapie intensive (-5,5%), ma sono tornati a salire i decessi (+7,2%). Il tutto mentre crollano i vaccini.

Il virus pandemico non fa più paura, lo dimostra anche il calo dei tamponi. Ma continua a uccidere, e non possiamo non interrogarci sul fatto che sembra farlo più in Italia che in altri Paesi europei. E’ un problema di conteggi, o stiamo sbagliando qualcosa?

I dati

Nella settimana 10-16 febbraio rispetto alla precedente abbiamo avuto una diminuzione di nuovi casi Covid (28.347 contro 30.901) ma anche quasi 300 morti (299 contro 279). Si riducono le persone in isolamento domiciliare (182.174 contro 192.436), i ricoveri con sintomi (3.200 contro 3.459) e le terapie intensive (154 contro 163). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Decessi: 299 (+7,2%)
Terapia intensiva: -9 (-5,5%)
Ricoverati con sintomi: -259 (-7,5%)
Isolamento domiciliare: -10.262 (-5,3%)
Nuovi casi: 28.347 (-8,3%)

“Seppur ampiamente sottostimati – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – i nuovi casi settimanali si confermano in ulteriore calo (-8,3%): da quasi 31 mila nella settimana precedente scendono a oltre 28 mila, con una media mobile a 7 giorni di poco oltre 4 mila casi al giorno”.

Un pugno di Regioni controcorrente

La frenata di Covid accomuna tutte le Regioni ad eccezione di Campania (+2,1%), Friuli Venezia Giulia (+2,5%), Lazio (+1,2%) e Molise (+7,7%): dal -3,4% della Basilicata al -31,9% delle Marche.

In 25 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +0,2% di Bari al +57,1% di Sondrio, mentre nelle restanti 78 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,3% di Torino al -53,4% di Macerata); stabili Frosinone e Enna con una variazione dello 0%. In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti.

Sempre meno ricoveri (e vaccini)

Considerato il tema della sottostima, Sul fronte degli ospedali, come precisa Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe “continuano a scendere i ricoveri sia in area medica (-7,5%) che in terapia intensiva (-5,5%)”. Al 16 febbraio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 5% in area medica (dall’1,1% del Molise al 15% dell’Umbria) e dell’1,6% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta al 3,6% dell’Emilia Romagna). Numeri estremamente ridotti, con una “lieve diminuzione” degli ingressi giornalieri in terapia intensiva.

Quanto alla campagna vaccinale, al 17 febbraio (aggiornamento ore 07.42) sono state somministrate 5.946.113 quarte dosi, con una media mobile di 2.279 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 3.304 della scorsa settimana (-31%). “Numeri che documentano un crollo delle somministrazioni anti-Covid che prosegue da oltre un mese”, continua Cartabellotta. Anche il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi è ridotto: siamo al 14,8% con nette differenze regionali: dal 5% della Campania al 28 % del Piemonte.

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