Pillola anticoncezionale gratis, la frenata dell’Aifa

Aifa

Sembrava cosa fatta: dopo il via libera, il 21 aprile scorso da parte del Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia italiana del farmaco, la gratuità della pillola contraccettiva in Italia appariva in dirittura d’arrivo. A più di un mese di distanza, invece, arriva la brusca frenata del Cda.

Pillola contraccettiva gratis, cosa sta succedendo

Bisogna dire che la decisione di rendere gratuita la pillola per le donne di tutte le fasce d’età – per un costo stimato in circa 140 milioni di euro l’anno per le casse dello Stato – aveva destato entusiasmo ma anche polemiche.

“Mi ero espresso favorevolmente – ricorda parlando con Fortune Italia il farmacologo Silvio Grattini, presidente e fondatore dell’Istituto Mario Negri di Milano – perchè la pillola fa parte dei farmaci utili alle donne. Già le penalizziamo dando loro farmaci studiati nei maschi. Tutto sommato, però, sembra trattarsi di una frenata burocratica. E, certo, occorre seguire la procedura, ma ben venga la pillola gratuita – ribadisce – A questo punto non ci resta resta che attendere”.

La frenata del Cda

Ma perchè il board dell’Agenzia – alle prese con una importante riforma che la trasformerà nel profondo – ha bloccato tutto? Il Cda fa sapere di aver “preso atto che le Commissioni consultive dell’Agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità”.

Per esempio, “per tutte le donne in età fertile, per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino a 19/26 anni come avviene in alcuni Paesi europei e nelle sei regioni italiane che offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale”. Il Cda ha rilevato, dunque, che “non sussistono gli elementi essenziali per deliberare”.

Dunque il Cda ha chiesto ulteriori approfondimenti, assicurando “di essere pronto a svolgere il suo ruolo e ad esprimere compiutamente il suo parere non appena disporrà dell’adeguata istruttoria richiesta alle Commissioni consultive. Inoltre il Consiglio si impegna ad attivare un tavolo di concertazione con i ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni”.

Chi è già partito

La pillola anticoncezionale è già gratuita in alcune regioni: è il caso di Puglia, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Provincia autonoma di Trento. All’indomani del parere positivo della Cpr Aifa la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), che vede riunita tutte le componenti della ginecologia italiana, universitaria, ospedaliera, territoriale, ci ha ricordato che l’Italia è il Paese europeo con la più bassa utilizzazione di contraccezione di elezione. E che i maggiori determinanti di tale situazione “non sono gli aspetti economici, ma il timore delle donne che “gli ormoni” siano dannosi per il loro benessere, per cui c’è una ritrosia sostanziale alla sua assunzione, preferendo metodi naturali meno sicuri, che espongono ad un  numero maggiore di rapporti a rischio e di gravidanze indesiderate”.

Di parere opposto Pro Vita & Famiglia e il Moige-Movimento Italiano Genitori, convinti che si tratta di un progetto da bocciare, in un Paese alle prese con un serio problema di natalità.

Le prime ombre

Che ci fosse qualche ostacolo si era già capito da alcune settimane: rispondendo al Question Time alla Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani aveva affermato: “Le valutazioni e gli approfondimenti che il Consiglio di amministrazione dell’Aifa è chiamato a svolgere, nel rispetto delle funzioni e prerogative allo stesso attribuite dal vigente ordinamento, sono finalizzati a garantire che la scelta tecnica operata dalle Commissioni consultive sia in linea con il tetto programmato della spesa farmaceutica e non concorra ad alcuno sfondamento del medesimo”.

C’è dunque una questione di costi, nonostante il parere positivo del Comitato che in Aifa si occupa proprio di queste valutazioni. Ma forse questo non è il solo ostacolo, considerata l’attenzione dell’esecutivo al tema dell’inverno demografico. E la riforma che sta cambiando il volto dell’Agenzia di via del Tritone potrebbe avere un ulteriore impatto sul procedimento. Non ci resta che attendere, per capire se i nodi che hanno bloccato il cammino della gratuità della pillola contraccettiva saranno superati.

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