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Contratto medici, in vista un rinvio a settembre

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E’ davvero un’estate caldissima per il contratto dei medici. La due giorni di trattative all’Aran non ha portato all’atteso risultato, nonostate l’ottimismo alla vigilia del padrone di casa, il presidente Aran Antonio Naddeo. Che oggi dichiara: “Le trattative continuano, ma si andrà sicuramente a settembre”.

Le ragioni dei medici

A spiegare le ragioni del rinvio – per il momento alla prossima settimana – è il segretario nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio. “L’Anaao Assomed ritiene che la discussione sull’orario di lavoro dei medici, dirigenti sanitari e veterinari, oggetto della odierna riunione in sede Aran per il rinnovo del contratto collettivo 2019-2021 debba continuare, non essendo stato trovato fino ad oggi un accordo complessivo tra le parti, nonostante gli sforzi e la disponibilità messa in campo. Anche per questo la trattativa è stata aggiornata alla prossima settimana”.

“Manca ancora – sottolinea Di Silverio – certezza sulla sorte dell’orario eccedente il debito contrattuale, né è precisato un cut off utile a limitarne in maniera netta l’utilizzo evitando ogni abuso”. Insieme agli altri elementi importanti:  l’accordo su trasferte e servizi esterni;  il patrocinio legale; l’accordo sull’aggiornamento professionale, in particolare sulle ore di aggiornamento che oggi continuiamo a svolgere come ore assistenziali; le tipologie di guardie e il numero dei posti letto.

“Registriamo inoltre – segnala Di Silverio – un peggioramento per quel che riguarda il riconoscimento delle maggioranze periferiche in tema di relazioni sindacali, elemento riconosciuto di democrazia”. Nonostante i miglioramenti, che Anaao riconosce quale prodotto dello sforzo congiunto delle organizzazioni sindacali e dell’Aran, c’è, insomma, ancora da lavorare.

“Firmare, quindi, oggi un testo per sua natura complesso, che peraltro richiede una riflessione anche sulla parte economica, senza poterne valutare attentamente le ricadute, non ci è sembrata una scelta utile al raggiungimento del miglior risultato possibile”, ribadisce Di Silverio. “La fretta di chiudere senza una reale esigenza non ci appartiene. Siamo disponibili a proseguire nella trattativa, con lo spirito costruttivo di sempre, con l’obiettivo di un contratto che non solo sia migliorativo dell’attuale, ma che sia anche percepito come tale dai destinatari”.

La posizione di Aran

“Non ci sono state le condizioni per la firma del contratto”, dichiara dal canto suo Antonio Naddeo. Ma “le trattative continuano anche con una riunione fissata per la settimana prossima”. Anche se “le condizioni ostative probabilmente non cambieranno e si andrà sicuramente a settembre: il tempo non favorirà un mutare dei fattori che hanno impedito la firma del contratto. In ogni caso, con lo slittamento in autunno, il contratto non produrrà effetti prima dell’anno nuovo”, chiarisce.

Si percepisce un po’ di amarezza in casa Aran. “Non sono bastati sei mesi di trattative e importanti risorse per convincere alla firma tre organizzazioni sindacali, Anaao-Assomed, Cimo e Fesmed. Le risorse finanziarie avrebbero consentito un incremento medio retributivo di 254 euro mensili. A cui si devono aggiungere le risorse per i medici dei pronto soccorso, che ammontano a 27 milioni di euro per il 2022 e 60 milioni per il 2023. Considerato il tempo necessario per le verifiche degli organi di controllo, la firma a luglio avrebbe permesso il pagamento di arretrati nel mese di novembre di circa 8.000 euro – calcola Naddeo – Anche sul tema condizioni di lavoro (orario di lavoro, guardie e pronte disponibilità), la proposta presentata da Aran, dopo lunghissime discussioni, che apporta sicuramente dei miglioramenti rispetto al contratto vigente, non ha trovato il consenso dei tre sindacati”. Dunque si continua a trattare, ma l’intesa sul contratto dei medici non appare oggi così vicina.

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