PGIM_970x250_HEADER

Colera, dopo il caso sardo un altro falso allarme a Lecce

Adyen Articolo
Velasco25

“Il colera, purtroppo, è ancora presente nel mondo”, ci aveva spiegato a inizio luglio il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi. Il presunto caso di colera scoppiato in quei giorni a Cagliari, in Sardegna, lo ricordiamo tutti. Se quella notizia però, alla fine si è rivelata falsa (le analisi del del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità hanno stabilito che non si trattava di colera), adesso possiamo tirare un altro sospiro di sollievo: nemmeno l’ultimo caso sospetto di un 77enne ricoverato in isolamento a Lecce, nel reparto Malattie Infettive del Vito Fazzi, ha a che fare con il colera. 

Il ceppo batterico preso in esame del paziente, secondo i risultati delle analisi dell’Iss su campione isolato da emocoltura, pur appartenendo alla specie Vibrio cholerae (responsabile del colera), è abbastanza comune negli ambienti acquatici salmastri ma normalmente non causa sintomi.

Gli esperti del Dipartimento di Malattie Infettive dunque, non hanno confermato l’infezione. Che nella definizione di caso, come stabilito da ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) nel 2018, indica “ogni persona che presenti diarrea o vomito e da cui sia stato isolato un ceppo di Vibrio cholerae che presenti gli antigeni O1 o O139 e il gene codificante l’enterotossina o l’enterotossina stessa”.

Il colera è una malattia infettiva acuta di origine batterica e si contrae principalmente attraverso l’ingestione di cibo o di acqua contaminati. Ciò che ha fatto scattare l’allarme per il paziente 77enne è che avrebbe assunto “alimenti a rischio”. Le sue condizioni generali di salute comunque, sarebbero buone.

 

 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.