GILEAD

Sanità in Manovra: dove andranno i fondi e il caso dei residenti stranieri

spesa sanità manovra
Gilead

La sanità è uno dei capitoli più interessanti della Manovra approvata in Cdm: fra le misure, ci sono iniziative ampiamente annunciate e attese. Ma anche qualche novità. Se il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva chiesto 3-4 mld di euro per la sanità, ne ha portati a casa poco più di 3.

Fra le priorità: abbattere le liste d’attesa, esplose dopo la pandemia, e consentire il rinnovo del contratto di medici e operatori sanitari. Vediamo più in dettaglio a cosa serviranno i fondi stanziati in Manovra e quali sono le novità relative alle prestazioni per gli stranieri residenti che hanno suscitato qualche polemica e una precisazione del ministero della Salute.

Manovra economica 2024 da 28 mld, ecco tutte le misure del Governo

Le cifre per la sanità

Cinque miliardi di euro andranno al rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, oltre a 2,5 miliardi destinati al personale medico sanitario. Un finanziamento è progettato per ridurre i tempi d’attesa nei servizi sanitari, fornendo indennità per medici e operatori sanitari. Ulteriori investimenti prevedono 250 milioni di euro per il 2025 e 350 milioni di euro dal 2026 per potenziare l’assistenza territoriale, comprese nuove assunzioni di personale. La dotazione del Fondo sanitario sale a 136 mld di euro.

A fare il punto sulle novità previste in Manovra per la sanità è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Ci sono 3 mld in più rispetto a quanto previsto e sono tutti destinati a una priorità: l’abbattimento delle liste d’attesa”. Un obiettivo, ha sottolineato la premier, “che intendiamo perseguire con due misure: rinnovo del contratto comparto e detassazione di straordinari e premi risultato”.

C’è poi la questione del Fondo sanitario: “Nei giorni scorsi ho sentito un po’ di tutto. Vedo molte polemiche sul fatto che noi avremmo tagliato i fondi alla sanità, ma mi corre l’obbligo di segnalare che, con quasi 136 mld di euro, raggiungiamo il più alto investimento mai raggiunto per la sanità”. Nel 2019 prima di Covid “il Fondo era di 115 mld. Negli anni del Covid il fondo viaggiava tra 122 e 127 mld, vaccini compresi. E quindi mi sembra un po’ forte sostenere che, con 136 mld, questo governo taglia la sanità. Poi certo si può fare il giochetto di dire che scende in rapporto al Pil perché ci sono stati anni precedenti in cui il Pil scendeva e adesso, fortunatamente, sale e c’è un’incidenza diversa”.

Tra favorevoli e contrari

La ricetta del Governo per abbattere le liste d’attesa “è del tutto inadeguata – commenta Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed – Basta vedere cosa è successo negli anni passati con simili strategie, che si sono rivelate inefficaci. Il ministro Speranza – ricorda Quici – ha stanziato circa un miliardo per ridurre le liste d’attesa, eppure il problema non è stato risolto, anzi si è aggravato. I ritardi inaccettabili con cui tali risorse vengono trasferite alle Regioni e quindi alle Aziende rendono infatti spesso impossibile il loro utilizzo entro la fine dell’anno, e di fatto non vengono spese. Al contempo, ci appare inaccettabile continuare a chiedere ulteriori sforzi e impegno al personale sanitario dipendente, già stremato da condizioni di lavoro insostenibili, per garantire più prestazioni e quindi accorciare i tempi di attesa. Pensare che il premio di una defiscalizzazione delle prestazioni aggiuntive possa indurre i medici a lavorare ancora di più e a sacrificare in misura ancora maggiore la propria vita privata è pura illusione”.

Per Quici “senza un piano straordinario di assunzioni, con l’eliminazione del tetto alla spesa del personale e incentivi che riguardino tutta la categoria dei medici dipendenti, come la defiscalizzazione dell’indennità di specificità medica che più volte nelle ultime settimane avevamo richiesto, il problema delle liste d’attesa non si risolverà. E non si risolverà nemmeno affidandosi alle strutture private convenzionate, che continuano ad incassare soldi dallo Stato ma poi si rifiutano di rinnovare il contratto dei propri medici. Parliamo delle strutture profit associate ad Aiop, che – sottolinea Quici – non rinnova il contratto dei medici da 18 anni”.

Di tenore opposto il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni Migliore. “L’incremento del Fondo sanitario richiesto dal ministro della salute Schillaci e la destinazione di queste risorse all’abbattimento delle liste d’attesa, attraverso la valorizzazione dei medici e del personale sanitario rappresenta un passo nella giusta direzione. Adesso è necessario agire sulle regole”.

Per poter spendere efficacemente le risorse, come chiesto dalla premier Giorgia Meloni, “le aziende sanitarie – sottolinea Migliore – devono poter recuperare il perimetro di azione manageriale che serve per raggiungere l’obiettivo indicato dal governo e per migliorare l’efficienza del sistema, evitando che ci sia una distribuzione a pioggia delle risorse disponibili. Il management delle aziende di sanità pubblica deve essere messo in condizione di assumere tempestivamente quei provvedimenti che per essere efficaci devono partire da un’analisi dei bisogni dei pazienti, che sono differenti non solo da regione a regione, ma anche a seconda dell’ambito territoriale su cui operano le singole aziende”.

Le cure dei residenti extracomunitari

C’è poi un’altra questione ad agitare il mondo della sanità. Il ministero dell’Economia ha dichiarato che i residenti extracomunitari dovranno pagare 2.000 euro per iscriversi al Ssn. La misura in realtà non riguarda i tantissimi lavoratori extracomunitari nel nostro Paese, che hanno diritto all’assistenza sanitaria gratis.

A precisarlo, una nota del ministero della Salute. “Con riferimento alle notizie relative all’assistenza ai cittadini dei Paesi extra Ue in Italia, si precisa che la norma contenuta nella manovra finanziaria 2024 si riferisce a specifiche categorie, non aventi diritto all’iscrizione obbligatoria, che possono iscriversi volontariamente al Servizio sanitario nazionale attraverso il pagamento di un contributo forfettario annuale come disciplinato dal Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 attualmente vigente. La norma – puntualizza il dicastero – si limita ad aggiornare l’ammontare del contributo forfettario previsto”. Sul sito del ministero della Salute sono presenti tutte le informazioni relative all’assistenza sanitaria ai cittadini dei Paesi extra Ue in Italia.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.