È la promessa di un metodo Made in Italy per una pelle nuova, che ha cambiato la vita a molte donne. Esportato ormai in oltre 20 Paesi, nel prossimo futuro l’azienda di Maurizio Busoni ha in programma il debutto negli Usa e punta a diventare un player globale nell’ambito della dermatologia e della medicina rigenerativa.
Il sogno di una pelle più liscia, giovane, uniforme e luminosa senza effetti collaterali non è più un miraggio. È tutta italiana, infatti, la metodica indolore e ‘senza bisturi’, inizialmente ideata per trattare un problema tipicamente femminile come le smagliature ma che, con il tempo, si è rivelata preziosa anche per la terapia di cicatrici e ustioni. Padre del progetto è Maurizio Busoni, professore presso il Master di Medicina Estetica delle Università di Barcellona e Camerino, nonché ideatore della metodologia Biodermogenesi. Un approccio che combina tre funzioni: il vacuum che favorisce la riattivazione del microcircolo cutaneo; i campi elettromagnetici, capaci di favorire l’ossigenazione della pelle; la stimolazione elettrica, per veicolare i principi attivi e potenziare la produzione di collagene. Con un unico obiettivo: migliorare, davvero, l’aspetto della pelle. ‘Cancellando’ i segni del tempo, di incidenti e perfino di aggressioni. Per le donne, ma anche per gli uomini, sempre più attenti al proprio aspetto. E un mantra, scandito da Busoni: “La ricerca dell’assoluta sicurezza”.
Che cos’è il metodo Biodermogesi e quali sono le indicazioni?
Si tratta di un protocollo di medicina rigenerativa che si basa su un dispositivo medicale, chiamato Bi-one LifeTouchTherapy. Al momento i suoi ambiti applicativi sono identificati nella terapia delle cicatrici e delle smagliature, nella terapia della cellulite e nei trattamenti anti-aging. Oltre a questi campi terapeutici già consolidati, ve ne sono altri per i quali stiamo investendo nella ricerca, coinvolgendo università e studiosi in Italia e all’estero.
Quando è nato questo progetto e come funziona il device?
Il progetto è nato nel 2008 e oggi è arrivato alla terza generazione. Biodermogenesi si basa su più forme di energia, quali i campi elettromagnetici e il vacuum, che permettono di realizzare una vera e propria sinergia. In particolare, il vacuum riattiva la funzionalità del sistema microcircolatorio, portando ossigeno ed elementi nutrizionali alla nostra pelle e contemporaneamente esegue un recupero delle tossine di scarto del metabolismo cellulare, mentre i campi elettromagnetici recuperano ossigeno e nutrienti e li trasferiscono all’interno delle nostre cellule, stimolando la loro moltiplicazione e quella dei fibroblasti, che a loro volta generano collagene e fibre elastiche. Il risultato finale è una vera e propria rigenerazione cutanea in totale assenza di effetti collaterali. I miglioramenti ottenuti non sono solo di natura estetica, ma anche funzionale. Ad esempio, le smagliature tornano ad abbronzarsi, mentre le cicatrici, caratterizzate da ridotta mobilità o da dolore cronico, dimostrano un netto miglioramento.
Quanto costano i trattamenti?
Agendo nel rispetto della fisiologia della pelle, Biodermogenesi richiede l’esecuzione di più sedute a cadenza settimanale. I numeri variano da 5 sessioni per una terapia anti-aging sino a 9/12 per la terapia di smagliature e cicatrici. Il costo di ciascuna seduta è di 150 euro.
Quali sono i numeri del Gruppo in Italia e in quanti Paesi è presente oggi il metodo?
La nostra è ancora una piccola azienda, caratterizzata però da prospettive di crescita esponenziali. Aver tutelato la nostra ricerca depositando brevetti e marchi dagli Stati Uniti sino al Giappone è stato un investimento importante, che adesso sta dando i suoi frutti. Biodermogenesi è oggi presente in oltre 20 Paesi, ma prevediamo un trend di crescita ancora più importante. Lo scorso luglio abbiamo presentato il progetto in Messico e in Giappone, due dei primari mercati mondiali. L’internazionalizzazione del progetto è proseguita in agosto, con la presentazione ufficiale in Egitto, cui seguirà a novembre il lancio in Arabia Saudita e negli Emirati. Dovremmo attivare la distribuzione negli Stati Uniti entro il mese di febbraio del prossimo anno, mentre ad aprile sarà la volta della Federazione Russa. Sarà proprio l’ingresso in questi mercati nel 2025, seguito da quello in Cina nei primi mesi del 2026, a moltiplicare la crescita in termini di fatturato e di occupazione. Ciò offrirà le condizioni ottimali affinché la nostra azienda diventi un player globale nell’ambito della dermatologia e della medicina estetica e rigenerativa.
Avete dato vita anche a un importare progetto solidale, destinato in particolare alle donne vittime di violenza, ce ne può parlare?
Un aspetto importante della crescita degli ultimi anni è che tutto questo ha permesso di finanziare e coprire interamente i costi di RigeneraDerma, un progetto grazie al quale possiamo offrire terapie gratuite a donne che hanno subito violenza e a persone con fragilità sociali, gravate da cicatrici invalidanti e che non potrebbero sostenere gli oneri delle cure. Grazie a questo progetto abbiamo potuto offrire una migliore qualità di vita ad alcune delle donne divenute in questi anni simbolo della violenza di genere, ma anche a tante altre persone condannate da anni ad avere una vita limitata da ridotta motilità, dolori cronici, ipossia, difficoltà nel dormire. Ecco, quando una di queste pazienti, al termine delle terapie, mi ha ringraziato per essersi sentita di nuovo protagonista della propria vita, l’emozione è stata talmente forte da farmi decidere di ampliare il progetto e di condividerlo anche all’estero.
Torniamo alla metodica: servono delle competenze particolari per l’utilizzo del device?
Biodermogenesi è una terapia medicale e, come tale, è esclusiva degli studi e degli ambulatori medici, di cliniche ed ospedali. Solo in tali ambienti la terapia potrà essere erogata anche da personale paramedico, sotto la supervisione del medico responsabile. In ogni caso medici e paramedici sono adeguatamente formati da tutor aziendali prima di iniziare le terapie, e naturalmente usufruiscono di un sistema di formazione continua.
Siete arrivati in molti Paesi del mondo, quali sono i prossimi obiettivi?
Gli obiettivi nel medio periodo sono chiari e ben delineati. Il primo è ispirato alla filiera del valore: tutti i soggetti coinvolti devono avere un vantaggio. Per i pazienti questo si tradurrà in una migliore qualità di vita e una maggiore armonia estetica, mentre i medici sperimenteranno una crescita reputazionale e l’azienda stessa è destinata a crescere basandosi su questi pilastri. Più in dettaglio, per il 2026 prevediamo di sviluppare altre tecnologie che si basano sulla sinergia tra vacuum e campi elettromagnetici, destinate ad altre terapie. A livello sperimentale, posso dire che i primi trial condotti sulle ulcere e su pazienti destinati all’amputazione hanno fornito esiti incoraggianti, così come vediamo un recupero della sensibilità sul tessuto cicatriziale e assistiamo alla remissione del dolore cronico legato alle cicatrici. Ma già nel 2025 si prevede la costituzione di un’Accademia destinata a raccogliere dati clinici dai vari Paesi in cui Biodermogenesi è o sarà presente, con l’obiettivo di aprire filoni di ricerca su nuove patologie e di validarne gli esiti in termini di qualità e sicurezza.
Abbiamo parlato delle donne, ma avete anche pazienti maschi?
Analizzando i trend di mercato, ma anche i dati epidemiologici, possiamo sicuramente affermare che il paziente uomo rappresenta una risorsa e un obiettivo per la nostra azienda. Se da un lato la minor quantità di uomini è compensata da una maggior predisposizione media alla spesa per la cura del proprio aspetto, dall’altro non possiamo non notare che nel XXI secolo le smagliature colpiscono indifferentemente ormai ragazze e ragazzi, destinati dunque a divenire in futuro potenziali pazienti.
Oggi siete in cerca di talenti?
La nostra azienda è da sempre alla ricerca di talenti, sia da inserire all’interno dell’organico in pianta stabile, sia da coinvolgere come partner indipendenti esterni.
In tal senso mi piace ricordare che gli articoli scientifici pubblicati su Biodermogenesi, riportano la firma di docenti universitari e ricercatori provenienti dall’Italia, dalla Spagna, dalla Turchia e dal Regno Unito, e che già nel 2025 allargheremo la collaborazione a medici e ricercatori di altri Paesi.
Se dovesse sintetizzare i punti di forza della vostra metodica, cosa direbbe?
Vorrei porre l’attenzione su un aspetto che costituisce una sorta di mantra aziendale: la ricerca dell’assoluta sicurezza. Ad oggi, con 14 anni di storia alle spalle, non si è mai registrato un effetto collaterale dovuto alla nostra tecnologia, come dimostrano i tanti studi clinici pubblicati. Questo risultato è frutto di una filiera di qualità che parte dalla progettazione per passare allo sviluppo e alla validazione clinica, finendo poi alla produzione e al collaudo. Tutte le risorse aziendali apportano il proprio valore aggiunto in termini di competenza, professionalità ed etica. Questa è Biodermogenesi.
*Maurizio Busoni è professore presso il Master di Medicina Estetica delle Università di Barcellona e Camerino e ideatore della metodologia Biodermogenesi.
La pelle delle donne in attesa di un bimbo
Le smagliature in gravidanza sono un problema che riguarda il 90% delle neo mamme. Si sviluppano in diverse sedi anatomiche: la parete addominale inferiore, i quadranti inferiori del seno, ma anche fianchi, cosce e glutei. L’incidenza maggiore si registra proprio sull’addome, con un impatto sia a livello psicologico che di qualità della vita. Esistono diverse soluzioni per curarle, ma solo una è risultata efficace e completamente priva di effetti collaterali. A dimostrarlo è uno studio internazionale pubblicato sul ‘Journal of Cosmetic Dermatology’ che ha coinvolto l’Università di Barcellona e l’Università di Verona. Il lavoro ha accertato l’efficacia del trattamento che applica un campo elettromagnetico sotto vuoto (terapia V-EMF) sulle smagliature gravidiche addominali, ovvero la metodologia Biodermogenesi. È stata condotta un’analisi retrospettiva sulle cartelle cliniche di 26 donne con smagliature gravidiche addominali, trattate con l metodica. Le pazienti avevano tra 28 e 65 anni (in media 48 anni), con strie datate da 6 a 38 anni (mediamente 25 anni) dall’esordio. I risultati sono stati valutati utilizzando due Scale Likert a 5 punti: una somministrata alle pazienti, l’altra ai medici. Tutti hanno espresso livelli di soddisfazione elevati e miglioramento estetico. Non sono stati riscontrati fastidi o effetti collaterali né durante le singole sedute, né al termine del trattamento. Le strie mostravano inoltre una ritrovata capacità di abbronzarsi. “La Biodermogenesi consente di riempire gradualmente la smagliatura e si pone quale obiettivo principale quello di rendere questa alterazione cutanea praticamente impercettibile. È un trattamento non chirurgico e indolore e il suo carattere minimamente invasivo è accompagnato da risultati incontestabili, supportati da verifiche oggettive con ecografie e biopsie che parlano da sole”, ha sottolineato il professor Victor Garcia Jimenez dell’Università di Barcellona.