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Farmaci anti-obesità nel welfare aziendale? Il dibattito negli Usa

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Velasco25 Articolo

La rivoluzione innescata dai nuovi farmaci anti-obesità sta modificando il welfare aziendale negli Stati Uniti. Quasi un datore di lavoro su quattro afferma infatti di essere abbastanza o molto propenso a iniziare a coprire il costo di queste terapie per i dipendenti, entro il prossimo anno.

A segnalarlo è un nuovo sondaggio Employer Health Benefits Survey di KFF (ex Kaiser Family Foundation). Ma, mentre un numero crescente di datori di lavoro appare disponibile a coprire costi dei farmaci analoghi ai GLP-1, questo approccio appartiene ancora a una minoranza di aziende. Circa il 62% delle imprese intervistate infatti ha affermato che “non è probabile” che la copertura parta nel prossimo anno.

A far esitare le aziende è il costo degli anti-obesità. Il prezzo di listino negli Usa per Wegovy* è di 1.350 dollari per una fornitura di quattro settimane. Ozempic* è nella stessa fascia di prezzo. Tra le aziende interessate, il 46% afferma che la decisione “avrà un ‘impatto significativo’ sulla loro spesa per i farmaci da prescrizione”, scrive KFF.

Le aziende più grandi sono più propense a coprire questa spesa rispetto a quelle di dimensioni ridotte.
Un’altra questione che suscita interrogativi è la durata del periodo di utilizzo dei farmaci. Diverse aziende richiedono ai dipendenti – per accedere alla copertura – di iscriversi a un programma sullo stile di vita sano o per la perdita di peso, nella speranza di eliminare la necessità di questi farmaci nel tempo.

“La copertura per questi medicinali probabilmente rimarrà un argomento caldo in futuro, poiché i datori di lavoro e altri pagatori acquisiranno informazioni sull’efficacia a lungo termine e sui costi associati a questi medicinali”, scrive KFF. Una questione chiave per chi paga e chi usa questi farmaci è se la terapia si possa interrompere senza tornare a prendere peso.

Curiosamente, questo tema arriva sul tavolo mentre un nuovo sondaggio rileva che la maggior parte degli americani che sperano di perdere peso non vuole farlo usando questi farmaci.

L’indagine, condotta su 2.200 adulti dal Physicians Committee for Responsible Medicine, ha rilevato che il 62% degli intervistati avrebbe preferito un cambiamento di dieta rispetto all’assunzione di una terapia iniettabile per dimagrire.

L’articolo orginale è su Fortune.com

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