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Sanofi: il lavoro da remoto e la perdita di serendipity per innovare

Sanofi
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Velasco25 Articolo

L’azienda farmaceutica Sanofi ha gestito un compito arduo: riportare i propri dipendenti in ufficio con il minimo sforzo. Un’impresa notevole per un’azienda che l’anno scorso ha dichiarato di puntare “tutto sull’intelligenza artificiale”. Il colosso del pharma francese da 50 mld di dollari sta rapidamente convertendo le sue operazioni in un modello AI-first. Migliaia di dipendenti utilizzano quotidianamente la sua app automatizzata plai, alimentata dalla startup tedesca Aily Labs.

I manager dell’azienda in questo modo sono in grado di individuare la capacità produttiva negli stabilimenti in tutto il mondo e pianificare rapidamente riunioni con i colleghi utilizzando l’AI, abbattendo le barriere comunicative nelle operazioni multinazionali di Sanofi. Tuttavia, nonostante tutta questa digitalizzazione globale, l’azienda ha rafforzato la necessità del contatto faccia a faccia per guidare l’innovazione.

“Serendipity” in ufficio

I dipendenti di Sanofi lavorano in ufficio tre giorni alla settimana con un modello ibrido, in genere il martedì, il mercoledì e il giovedì. Parlando con Fortune a Parigi, il responsabile digitale di Sanofi, Emmanuel Frenehard, ha affermato che questo cambiamento è stato fondamentale per favorire l’innovazione dopo lo sconvolgimento della pandemia da Covid.

Rassicurando sul fatto che l’intelligenza artificiale fosse un potenziatore di lavoro piuttosto che un lavoratore, Frenehard ha ribadito il valore degli esseri umani in futuro ma solo se possono lavorare insieme in presenza. “Questa tecnologia è un facilitatore. La tecnologia non ci sostituirà. La tecnologia non prenderà il nostro spazio. La tecnologia ci completerà. Quindi c’è bisogno, davvero, che gli esseri umani siano ancora in grado di avere un ruolo guida”, ha detto Frenehard a Fortune.

“C’è bisogno di qualcosa di molto speciale, che gli esseri umani chiamano serendipity”, ha aggiunto. “Quando lavori da casa, ogni parte della tua giornata è programmata perché è così che funziona il mio calendario. Non c’è un momento del tipo ‘Ehi, ci hai pensato?'”. Ma “quante grandi invenzioni sono state programmate? Quanti grandi momenti di innovazione sono stati programmati? Non lo sono. Sono” frutto di “conversazioni, sono sfide. E quindi è molto difficile ottenerle [lavorando da casa]”.

Nell’ottica di favorire l’innovazione “abbiamo detto alle persone, vi daremo flessibilità, ma martedì, mercoledì e  giovedì, sarete insieme perché è lì che sarete più produttivi”. Frenehard ha spiegato che, quando Sanofi ha implementato questo cambiamento, pochissimi candidati hanno abbandonato il processo di assunzione.

In effetti, una serie di aziende ha fatto schioccare la frusta sulla propria forza lavoro passata allo smerworking durante la pandemia. Diverse grandi aziende si sono unite a Sanofi nel chiedere ai dipendenti di tornare in ufficio su base ibrida. Altre, tuttavia, tra cui Amazon e il rivale di iPhone Nothing, hanno chiesto al personale di tornare in ufficio cinque giorni alla settimana o di prendere la porta. La notizia in genere non è stata accolta bene dai dipendenti.

A spingere verso il rientro in ufficio sono le innovazioni immateriali che derivano dalla collaborazione di persona. L’eloquente spiegazione di Frenehard di questo trend potrebbe spiegare perché i dipendenti di Sanofi sono stati pronti a fare ritorno senza troppi problemi.

La spinta di Sanofi alle assunzioni AI

A causa della sua conversione all’AI, la ricerca di talenti in casa Sanofi si è spostata verso data scientist e ingegneri. Ciò lascia l’azienda a combattere con i gruppi tecnologici in un mercato del lavoro sempre più competitivo.

C’è una ragione in particolare, dice Frenehard, per cui i lavoratori tecnologici, che Frenehard ha detto di non aver avuto problemi a reclutare, non sono stati scoraggiati dalla politica sul ritorno in presenza di Sanofi. “Puoi lavorare per una banca o un fondo digitale. Puoi lavorare per TikTok, potrebbe essere divertente. Oppure puoi lavorare vedendo davvero l’impatto che hai sulla vita delle persone”, ha detto Frenehard.

“Non abbiamo problemi di reclutamento in questa fase, perché da quando è scoppiata la pandemia nel nostro settore c’è una maggiore consapevolezza che la salute è importante. C’è una maggiore consapevolezza che la medicina è estremamente importante”.

L’articolo originale è su Fortune.com

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