Nell’era dei social network, quanto è difficile alimentare la magia del Natale nei nativi digitali? E fino a che età i bambini credono all’esistenza di Babbo Natale?
“Iniziamo col dire che, grazie alle tecnologie e in particolare ai social, si può realizzare un contatto maggiore con Babbo Natale: oggi app e siti appositi consentono anche l’interazione dei bimbi con questa figura. Oltre alle classiche letterine, i bambini possono fare domande, scattare selfie o foto. Un approccio tech particolarmente utile dai 2 agli 8 anni, quando ancora i bambini credono in Babbo Natale e la tecnologia aiuta in questa direzione”. Parola del pediatra Italo Farnetani, professore ordinario all’università Ludes-United Campus of Malta, che analizza il tema con Fortune Italia.
Le tecnologie amiche di Babbo Natale
Solo per fare qualche esempio, da diversi anni è possibile seguire il volo della slitta nella notta del 24 dicembre per consegnare i regali collegandosi al sito santatracker.google.com. C’è poi l’App PNP per programmare delle chiamate con Babbo Natale, mentre grazie alla App “Santa’s Naughty or Nice List” si può far sapere all’omone in rosso se si è stati bravi oppure no. Su santaclausvillage.info invece si può vedere cosa accade nel villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi (e incontrare il nostro eroe), e così via.
“La magia del Natale è accresciuta dalla fantasia e dall’immaginazione – sottolinea il pediatra – e il periodo infantile è fondamentale: è quello in cui la magia si forma e si definisce. Quello che si è interiorizzato, anche a livello di inconscio, nei primi anni di vita ci permetterà ogni anno di rivivere sensazioni ricordi e immagini piacevoli”.
Ma a un certo punto, fisiologicamente, i genitori si trovano a gestire domande ‘scottanti’. Alimentate dal passaparola e, magari, anche dai risultati delle ricerche su Google.
Quando arrivano i dubbi
“I primi dubbi sull’esistenza di Babbo Natale si fanno strada verso gli 8 anni. Il consiglio ai genitori è semplice: non dire mai bugie. Finché i bambini ci credono in modo cieco e assoluto, gli adulti dovranno coltivare la cosa. Ai primi dubbi, gli adulti dovranno sostenere sì l’esistenza di Babbo Natale, ma senza insistere troppo”, consiglia il pediatra. “In questo modo, quando dopo qualche mese i figli si convinceranno che effettivamente Babbo Natale non esiste, i genitori non avranno investito troppo della loro credibilità su un argomento destinato a risultare un insuccesso. Ma nello stesso tempo non avranno contribuito ad abbattere troppo rapidamente una favola alla quale anche i grandi vorrebbero credere”.
Cosa regalare
Occhio, invece alla scelta dei dono da mettere sotto l’albero. “Cautela con i regali tech, anche se a portarli è Babbo Natale: sono costosi hanno un rapporto spesa-utilizzo svantaggioso. I bambini preferiscono scartare più pacchetti magari meno costosi, che pochi di alto prezzo”, raccomanda ancora Italo Farnetani che – parlando con Adnkronos Salute – elenca 5 sì e 5 no per orientarsi nella scelta dei doni.
I 5 sì
1) Sì al regalo su misura. “I piccoli non sono tutti uguali, ma hanno già spiccate certe attitudini e abilità. Ad esempio ci sono bambini più ‘sedentari’, altri più curiosi, che vogliono esplorare l’ambiente. Per questo il regalo deve essere personalizzato. Più che assecondare il gusto dell’adulto, seguire la moda o la pubblicità, è bene osservare il bambino, capirne la natura e soddisfarla”.
2) Sì al regalo di stagione. “Il regalo perfetto deve poter essere usato subito, non deve essere un ‘investimento’. E’ sbagliato, ad esempio, optare per un gioco che si potrà utilizzare solo quando arriva l’estate”.
3) Sì al regalo ‘wow’. “Più il regalo stupirà, più la magia del Natale crescerà”.
4) Sì al regalo multiplo. “Meglio tanti regali economici che pochi costosi – ribadisce Farnetani – perché i bambini in genere si annoiano con lo stesso gioco, preferiscono avere tante opportunità e dunque una scelta maggiore”.
5) Sì al regalo da condividere. “Il problema dei bambini di oggi è il rischio di isolarsi. Pertanto è meglio se i giochi scelti prevedano anche un utilizzo di gruppo”.
I 5 no
1) No al regalo aggressivo. “Assolutamente da evitare – raccomanda Farnetani – i giochi che presuppongono atteggiamenti di violenza, che la richiamano o che la ispirano”.
2) No al regalo bellico. “Bocciati i giochi o gli accessori legati alla guerra o ad altre attività militari. Di guerre i bambini ne vedono fin troppe”, riflette l’esperto.
3) No al regalo da indossare. “I vestiti, gli accessori – puntualizza il pediatra – rappresentano un regalo per i genitori, non per i bimbi. Fanno eccezione naturalmente gli adolescenti”.
4) No al regalo scolastico. “Libri e oggetti per la scuola a Natale non vanno regalati. Non solo si farebbe anche in questo caso un regalo ai genitori, ma soprattutto ci sono le feste, siamo in vacanza e quindi è bene che prevalga lo spirito di gioia e libertà”.
5) No al regalo elettronico. “Il materiale elettronico è troppo legato alla vita quotidiana”.
Infine un suggerimento prezioso per i genitori di adolescenti. “In questo caso i doni devono essere legati alla moda, un modo di favorire l’identificazione nel gruppo dei coetanei”, conclude Farnetani.