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Trapianto: bimba greca salvata a 11 mesi dal dono speciale del papà

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Adyen Articolo
Velasco25

In un tempo di regali da Torino arriva la storia di un dono davvero speciale: quello fatto da un uomo greco di 31 anni alla sua bimba di 11 mesi. Grazie a questo gesto e alla perizia dei sanitari l’ospedale Molinette della Città della Città della Salute di Torino, il padre ha regalato alla bambina, già sottoposta senza successo a due interventi in Grecia, la speranza di un futuro in salute.

Adesso, dopo una degenza di 5 giorni in terapia intensiva presso la Rianimazione Centrale delle Molinette, la baby-paziente e il suo papà stanno bene: lui è stato dimesso, mentre lei è ricoverata presso l’Area Semintensiva Chirurgica. Ma vediamo meglio la storia di questo eccezionale trapianto di fegato pediatrico da vivente che ha unito Italia e Grecia.

La storia

Protagonista di questa vicenda, una bimba venuta alla luce con una malformazione, l’atresia delle vie biliari. Si tratta di una rara malattia caratterizzata dall’infiammazione dei dotti biliari, che si manifesta nei primi giorni di vita del neonato e provoca una progressiva cicatrizzazione del fegato. La bimba ormai era affetta da una grave cirrosi epatica scompensata; l’Hellenic Transplant Organization di Atene ha fatto così richiesta al Centro nazionale trapianti di Roma di attivare l’accordo vigente tra Italia e Grecia, valido per lo scambio di pazienti con necessità di trapianto e di organi idonei a questo scopo.

Il Cnt ha contattato il Centro Regionale Trapianti del Piemonte-Valle d’Aosta che, a sua volta, ha chiamato un nome noto ai lettori di Fortune Italia: Renato Romagnoli, il direttore del Dipartimento Trapianti della Città della Salute e del programma trapianto fegato adulto e pediatrico della Regione Piemonte. Il prof ha dato subito parere favorevole alla presa in carico della piccola paziente e dei suoi familiari a Torino. Era agosto quando la bimba è arrivata all’ospedale Infantile Regina Margherita nel mese di agosto scorso.

L’attesa

Una volta inserita nella lista d’attesa nazionale italiana per trapianto di fegato pediatrico, per tutta la famiglia è iniziata l’attesa. Proprio il tempo che passa senza risposte è nemico di tanti pazienti, a causa della carenza di organi. Così, dopo una ventina di giorni, a cambiare le carte in tavola è stato il papà, che ha deciso di donare la parte di fegato necessaria per salvare la sua bimba. Il via libera al trapianto con donazione da vivente è arrivato in tempi record e così a Torino sono stati eseguiti due interventi: il prelievo di fegato sinistro dal papà e il trapianto nella bimba, che pesava poco meno di 8 kg.

Le due operazioni

Gli interventi, spiegano i sanitari, si sono svolti in contemporanea presso il blocco operatorio della Chirurgia Trapianto Fegato dell’ospedale Molinette: circa 16 ore di ‘maratona’ chirurgica per Romagnoli e la sua équipe, in  collaborazione con gli anestesisti diretti dal dottor Roberto Balagna.

A complicare la situazione della bimba, una grave ipoplasia della vena porta, che ha richiesto la sostituzione del vaso con prelievo ed autotrapianto di vena giugulare della bambina. Ma, come anticipavamo, questa è una storia a lieto fine: le due operazioni sono andate bene e ora si attende il recupero della piccola paziente.

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