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Il costo ‘salato’ delle fratture degli anziani in Italia

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Adyen Articolo
Velasco25

In un Paese che invecchia, le fratture da fragilità che colpiscono gli anziani costituiscono un costo importante per la sanità pubblica. Basti pensare che ogni anno si registrano 100mila ricoveri solo per fratture del femore.

“Si stima che le fratture da fragilità possano impattare sulla spesa sanitaria del nostro Paese per un importo di circa 10 miliardi di euro all’anno, con un possibile trend in crescita legato all’invecchiamento”. Parola del presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Rocco Bellantone, intervenuto al convegno ‘L’impegno italiano per le fratture da fragilità’, nelle scorse ore a Roma.

L’altra faccia della longevità

Il fatto è che “le proiezioni demografiche pongono l’Italia tra le nazioni più longeve al mondo. Un traguardo che è indicativo della qualità del nostro Servizio sanitario nazionale, ma che impone la necessità di proseguire, come stiamo già facendo, sulla strada della promozione della prevenzione e di un’adeguata gestione delle patologie legate all’invecchiamento. Tra cui, appunto, la fragilità ossea che costituisce non soltanto un grave problema dal punto di vista clinico, ma anche un significativo onere sociale ed economico per il nostro sistema sanitario”, ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, ricordando che “gli over 65 potrebbero rappresentare il 34-35% della popolazione entro il 2050 e che sono destinati ad aumentare anche i cosiddetti grandi anziani”. Insomma, vivremo più a lungo ma la popolazione non sta invecchiando in salute ed è destinata a ‘pesare’ sempre di più sul sistema.

Un esercito di fragili

Secondo uno studio presentato all’Iss, il 4% della popolazione italiana è in una condizione di fragilità, con oltre il 50% degli over 65 è considerato ‘pre-fragile’. Polso, omero, vertebre e femore sono i siti più volnerabili, con le fratture di vertebre e femore considerate tra le più debilitanti e pericolose.

Il trattamento tramite dispositivi (protesi o fissazione) è l’opzione preferita: continua a crescere e copre circa l’85% dei casi nel 2023.  “Non esiste famiglia italiana che non sia stata toccata dalle conseguenze di una frattura da fragilità in un familiare”, ha rilevato Maria Luisa Brandi, presidente dell’Osservatorio sulle Fratture da Fragilità. Il problema è che “siamo arrivati ad avere i famosi Baby Boomers che si fratturano. Sono tanti e continueranno ad aumentare nel prossimo decennio. Eppure, la frattura di femore sarebbe l’evento cronico in età avanzata più prevedibile”.

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