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Zucchero e peso: la trappola delle alternative da zero calorie

sostituti dello zucchero
Adyen Articolo
Velasco25

Sostituire lo zucchero con alternative meno caloriche non è esattamente una scelta salutare. Ma c’è di più: in questo modo si finisce per ingannare il cervello, riducendo la sensazione di sazietà. E, magari, arrivando addirittura a prendere peso.

A mettere in luce quella che abbiamo definito la ‘trappola’ dei sostituti dello zucchero è un interessante studio dell’University of Southern California, pubblicato su ‘Nature Metabolism’, che si focalizza sul sucralosio.

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Cosa succede nel cervello

I ricercatori sono partiti da una domanda: che cosa succede quando consumiamo questi sostituti dello zucchero? Ebbene, in sintesi il sucralosio aumenta l’attività nell’ipotalamo, una regione del cervello che regola appetito e peso. Questa sostanza dolce ma senza calorie modifica anche il modo in cui l’ipotalamo comunica con altre regioni del cervello, comprese quelle coinvolte nella motivazione.

In che modo? Kathleen Alanna Page, direttore dell’USC Diabetes and Obesity Research Institute e co-responsabile della Divisione di endocrinologia e diabete presso la Keck School of Medicine e i suoi colleghi hanno progettato un esperimento randomizzato per rispondere a questa domanda.

Lo studio

Nel loro lavoro, finanziato dai National Institutes of Health, i ricercatori hanno analizzato le reazioni di 75 persone dopo che avevano bevuto acqua, una bevanda dolcificata con sucralosio e una addolcita con lo zucchero.

Il team ha raccolto i risultati della risonanza magnetica funzionale (fMRI), campioni di sangue e valutazioni della fame prima e dopo ogni bevanda. Così si è visto che il sucralosio ha aumentato la fame e l’attività nell’ipotalamo, soprattutto nelle persone obese. Modificando il modo in cui l’ipotalamo comunicava con altre regioni del cervello. Non solo, gli effetti sono apparsi maggiori nelle donne.

Addio sazietà

A differenza dello zucchero, il sucralosio non ha aumentato i livelli ematici degli ormoni che ci fanno sentire sazi. Insomma, il sostituto confonde il cervello, fornendogli un sapore dolce ma senza dagli la prevista energia, ha affermato Page. Questa “discordanza” potrebbe persino innescare cambiamenti nel comportamento alimentare.

“Se il tuo corpo si aspetta una caloria a causa della dolcezza, ma non la riceve, ciò  potrebbe modificare” nel tempo il desiderio di certe sostanze, ha affermato la ricercatrice.

Ma allora meglio lo zucchero?

D’altra parte il consumo di zucchero ha portato ad aumenti della glicemia e degli ormoni che la regolano, tra cui insulina e GLP-1. Questo anche perchè “il corpo usa questi ormoni per dire al cervello che hai assunto abbastanza calorie, per ridurre la fame”, ha detto Page.

Lo studio risponde a domande chiave su come il cervello e il corpo rispondono al sucralosio, ma ne solleva molte altre. Tanto che il team ha avviato uno studio di follow-up per capire come i dolcificanti privi di calorie influenzino il cervello di bambini e adolescenti, che consumano più zucchero e simili rispetto a qualsiasi altra fascia d’età. “Il cervello è vulnerabile in questa fase della vita”, ricorda Page.

Insomma, siamo una macchina sofisticata, ma anche molto delicata. Chissà in che modo può reagire l’organismo durante lo sviluppo a questo dolce stimolo privo di calorie.

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