Due strutture d’eccellenza della sanità capitolina protagoniste della ricerca e della cura sul cuore. Al Bambino Gesù nelle scorse settimane un intervento eccezionale ha salvato la vita a un giovane di 32 anni colpito da una rara e grave cardiopatia congenita.
Mentre al Clinical Trial Center dell’Irccs San Raffaele prende il via l’arruolamento dei volontari che saranno coinvolti nello studio “Al Cuore della Prevenzione/CVrisk-IT”. Promosso e finanziato dal ministero della Salute, il trial coinvolge 17 Irccs e circa 30 aziende sanitarie e punta a svelare i segreti per proteggere la salute del muscolo cardiaco. Ma andiamo per ordine.
Il ragazzo col ‘cuore a metà’
Protagonista dell’eccezionale intervento all’ospedale del Gianicolo, un ragazzo nato senza il ventricolo destro. Il cuore univentricolare è una rara e complessa cardiopatia congenita in cui un solo ventricolo è in grado di pompare il sangue in tutto il corpo. Nei pazienti che raggiungono l’età adulta possono insorgere complicanze significative, tra cui insufficienza valvolare grave, che possono portare alla necessità di trapianto o anche alla morte.
Per riparare il suo cuore è stata utilizzata una procedura innovativa (impianto trans-catetere di 3 clip valvolari). Negli anni il paziente era stato sottoposto a interventi cardiochirurgici complessi, per costruire un sistema di circolazione alternativo, detto di Fontan, che porta il sangue povero di ossigeno dalle vene cave direttamente ai polmoni senza passare per il cuore. Questa condizione sottopone l’organismo e il ventricolo a un costante superlavoro.
La soluzione innovativa
Nel suo caso, la valvola cardiaca non funzionava più a dovere. Così il team del Bambino Gesù composto da cardiologi interventisti, cardiologi del congenito adulto, cardiochirurghi, radiologi, ingegneri, anestesisti, ha optato per un approccio innovativo: una procedura mininvasiva trans-catetere (inserito nei vasi sanguigni e manovrato fino a raggiungere il cuore) per l’impianto di 3 clip necessarie a rinforzare la chiusura della valvola mitralica difettosa.
L’intervento ha richiesto una pianificazione preoperatoria e studi di fattibilità con modelli 3D del cuore univentricolare (nella foto) e simulazioni virtuali.
Ottenuto il via libera di Comitato etico e ministero della Salute, la procedura è stata eseguita con successo nelle scorse settimane dall’équipe guidata da Gianfranco Butera, responsabile di Cardiologia Interventistica del Bambino Gesù, con il supporto di Matthew Gillespie del Children’s Hospital of Philadelphia e di Francesco Maisano dell’Ospedale San Raffaele di Milano, e sotto la guida ecocardiografica di Claudia Montanaro, responsabile di Cardiologia del Congenito adulto del Bambino Gesù.
Come spiega Butera, “abbiamo dovuto adottare manovre non convenzionali per garantire il corretto posizionamento delle clip e ottenere la massima efficacia”. Le condizioni cliniche del paziente sono migliorate rapidamente e il giovane è stato dimesso dopo 6 giorni dall’intervent,o con una netta riduzione della terapia farmacologica.
Le ‘chiavi’ della salute del cuore in 30mila volontari
Lo studio del San Raffaele, invece, punta ad arruolare 30.000 cittadini tra i 40 e gli 80 anni senza diagnosi di malattie cardiovascolari (eccetto l’ipertensione) e privi di diabete, per stimare il loro rischio di sviluppare malattie nei dieci anni successivi.
Obiettivo, come spiega Massimo Volpe, responsabile dell’area Prevenzione Cardiovascolare dell’Irccs San Raffaele e investigatore principale dello studio, “ottenere una più precisa identificazione del profilo di rischio cardiovascolare e definire l’approccio più efficace e sempre più personalizzato alla prevenzione delle malattie in ciascun individuo basato sulla stima derivante dai principali fattori di rischio, l’identificazione delle lesioni iniziali subcliniche indicative di danno cardiovascolare e il reperimento delle informazioni sulla predisposizione genetica”.
Nel caso del San Raffaele di Roma, insieme alle sedi di Cassino e Sulmona gli specialisti valuteranno 1.200 volontari tra i 40 e gli 80 anni. Tutti riceveranno gratuitamente un’accurata analisi clinica e laboratoristica dello stato di salute e una stima dettagliata del proprio profilo di rischio.
Il progetto si articolerà in fasi diverse per i prossimi quattro anni. I cittadini che rispondono ai criteri di inclusione e su base volontaria intendono iscriversi allo studio possono farlo scrivendo all’indirizzo: arruolamento.cvrisk-it@sanraffaele.it. Un modo per contribuire alla ricerca, certo. Ma anche per proteggere la salute del proprio cuore.
