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Pelle: la crema solare fa venire il tumore?

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Non c’è niente di meglio che sentire il calore del sole sulla pelle. Assorbirlo in sicurezza significa applicare la protezione solare per proteggersi dal cancro. Ma che dire delle affermazioni secondo cui la crema solare stessa potrebbe causare dei tumori a causa dei suoi ingredienti chimici? Fortune ha parlato con degli esperti per capire meglio la questione.

Cosa contiene la crema solare?

A seconda del prodotto, secondo l’American Academy of Dermatology, troverete diversi ingredienti attivi che offrono una protezione ad ampio spettro contro i dannosi raggi UVA e UVB. In pratica, esistono due tipi di protezione solare: fisica e chimica. La prima, nota anche come minerale, contiene due ingredienti attivi principali, l’ossido di zinco e il biossido di titanio, che agiscono come una barriera fisica tra la pelle e il sole. Le protezioni solari senza questi due ingredienti attivi sono classificate come chimiche e di solito contengono una miscela di altri principi attivi.

Quali sono le preoccupazioni sulla protezione solare?

La maggior parte delle preoccupazioni riguarda i principi attivi presenti nelle protezioni solari chimiche. Uno studio clinico randomizzato del 2020 condotto dalla Food and Drug Administration statunitense ha rilevato che sei principi attivi (avobenzone, ossibenzone, octocrylene, omosalato, octisalato e ottinoxato) presenti in diverse creme solari chimiche venivano assorbiti sistemicamente dall’organismo.

“La preoccupazione non riguarda il fatto che siano creme solari chimiche, ma che vengano assorbite attraverso la pelle”, ha dichiarato a Fortune Cherie Duvall-Jones, addetta stampa della Fda. “Questo significa che dobbiamo sapere cosa fanno questi ingredienti delle creme solari quando entrano nel corpo umano. Ad esempio, possono causare il cancro o problemi di sviluppo o riproduttivi se le persone usano creme solari quotidianamente?”.

È una domanda a cui Emily Spilman, esperta di sicurezza presso l’organizzazione no-profit Environmental Working Group (EWG), vorrebbe una risposta più esaustiva. Sulla base delle sue ricerche sugli ingredienti chimici delle creme solari, vorrebbe che la Fda adottasse normative più severe. “Alcuni [ingredienti attivi] sono collegati ad allergie cutanee e immunotossicità”, afferma Spilman a Fortune. “Altri a effetti più preoccupanti, come l’alterazione ormonale e l’alterazione endocrina”.

Spilman ha sottolineato che due ingredienti in particolare, l‘octinoxato e l’ossibenzone, sono stati collegati all’alterazione del sistema endocrino, che crea e rilascia ormoni per una miriade di funzioni corporee.

Interferenti endocrini e i cancerogeni

Gli esperti mettono sempre più in guardia dagli effetti sulla salute degli interferenti endocrini. Secondo il National Institute of Environmental Health Sciences, gli interferenti endocrini sono “sostanze chimiche naturali o artificiali che possono imitare o interferire con gli ormoni del corpo” e sono associati a vari problemi di salute, tra cui alcuni tumori.

“Quattro studi pubblicati nel 2020 supportano i risultati precedenti secondo cui l’ossibenzone può agire come un interferente endocrino e può aumentare il rischio di cancro al seno ed endometriosi”, ha dichiarato a Fortune un portavoce dell’EWG. E sebbene non sia ancora certo che gli interferenti endocrini causino direttamente il cancro, afferma, “alcuni contaminanti comuni presenti nelle creme solari sono collegati alla cancerogenicità”. I cancerogeni sono sostanze note per causare il cancro o che potrebbero causarlo.

Alcuni degli ingredienti a cui fare attenzione, oltre all’octinoxato e all’ossibenzone, sono l’octocrilene, che secondo l’EWG è spesso contaminato da benzofenone, un noto cancerogeno. Anche le creme solari spray sono risultate contaminate da benzene, un’altra sostanza chimica cancerogena, afferma l’EWG. Nel 2019, la Fda ha richiesto dati ai produttori di queste sostanze chimiche per determinarne la sicurezza.

“Ad oggi, nessuno dei produttori di principi attivi delle creme solari attualmente sul mercato statunitense ha fornito questi dati alla Fda”, ha dichiarato a Fortune Theresa Michele, Direttrice dell’Ufficio per i Farmaci da Banco della Fda.

“Sebbene la Fda non disponga di informazioni che indichino che gli ingredienti attivi delle creme solari attualmente in commercio presentino rischi per la sicurezza accertati, è importante determinare se sussistano o meno rischi associati all’uso di questi ingredienti”, afferma Michele. “Per questo motivo l’agenzia ha richiesto le informazioni mancanti sulla sicurezza”.

Qual è la crema solare più sicura da usare?

“Cercare di evitare sostanze chimiche che interferiscono con il sistema endocrino può essere difficile per un consumatore”, afferma Spilman. Ma non è impossibile.
La soluzione più sicura è utilizzare una crema solare minerale ad ampio spettro, afferma Spilman. Come riconoscerla? Gli unici due ingredienti attivi sono ossido di zinco e biossido di titanio, osserva Spilman.

L’esperta consiglia di utilizzare una crema solare minerale in stick o in crema, perché le creme solari spray possono rappresentare un’ulteriore minaccia per la salute, se inalate.

Dovresti comunque usare la protezione solare

Nonostante alcune preoccupazioni sui contenuti delle creme solari, l’American Academy of Dermatology sottolinea l’importanza di usarle con regolarità. “Il cancro della pelle è il tumore più comune negli Stati Uniti e l’esposizione non protetta ai dannosi raggi ultravioletti del sole è un importante fattore di rischio“, sottolinea l’AAD nelle sue linee guida ufficiali sulle creme solari.

In una dichiarazione a Fortune, l’AAD ha aggiunto: “Sebbene studi recenti abbiano dimostrato che alcuni ingredienti chimici delle creme solari possano essere assorbiti dall’organismo attraverso la pelle, i dati non dimostrano alcun effetto sulla salute. Chi ha dubbi sugli ingredienti chimici delle creme solari può optare per una protezione solare fisica”. Insomma, non ci sono prove chiare che i prodotti per la protezione solare causino il cancro, mentre quelle che collegano i raggi UV ai tumori sono acclarate.

L’articolo originale è su Fortune.com

FOTO: GETTY IMAGES

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