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Latte crudo: l’ultimo episodio in Italia e i prodotti a rischio

latte crudo
Adyen Articolo
Velasco25

Shock settico iperacuto, collegato ancora una volta a un formaggio prodotto con latte crudo. La morte a Trento di Zoe Anne Guaitivic e del piccolo che portava in grembo riaccende i riflettori sul rischio legato al latte crudo. Sulla vicenda la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, mentre il virologo Roberto Burioni su X sottolinea: “Bere latte crudo significa correre un rischio grave ed evitabile. Meglio non farlo, con la salute non si scherza”.

Un monito importante, come ricorda anche il caso del piccolo Mattia Maestri, dal 2017 in stato vegetativo per aver mangiato un formaggio lavorato con latte crudo contaminato dal batterio dell’Escherichia coli.

Ma di che si tratta, e quali sono i prodotti pericolosi? “Il rischio non riguarda solo il latte, ma anche formaggi, latticini, yogurt, gelati e qualunque altro prodotto sia realizzato con questa materia prima non pastorizzata. La pastorizzazione è infatti il processo con cui, attraverso l’esposizione al calore per un tempo adeguato, si possono uccidere tutti i batteri presenti nell’alimento”, ricordano i medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici).

Cosa succede se si raffredda il latte crudo e come ridurre i rischi

“La rapida refrigerazione del latte appena munto a temperature non superiori a +4°C, può solo prevenire e rallentare la proliferazione dei germi eventualmente presenti nel latte contaminato ma non eliminarli. Ciò è possibile, infatti, solo attraverso trattamenti termici come la pastorizzazione (portare rapidamente le sostanze da trattare a temperature comprese fra circa 60 °C e 80 °C, per tempi di durata variabile fra circa 30 minuti e 15 secondi) e la sterilizzazione”, ricorda l’Istituto superiore di sanità.

Latte crudo più sano? Proprio no

Il latte appena munto in una malga di montagna sembra il prototipo di un alimento sano. “Eppure, a riprova che non sempre la natura garantisce la salute più delle conquiste della scienza, il latte crudo può essere molto pericoloso. A meno che, prima di berlo, non lo si faccia almeno bollire”, avvertono i medici.

Il fatto è che il latte crudo può essere contaminato con germi che infettano l’animale o sono presenti sulla sua cute o nelle mammelle, germi che provengono dalle loro feci o sono portate da insetti o roditori, sono presenti nel secchio, sulle mani o sugli abiti del mungitore o comunque nella stalla. Maggiore è l’igiene dell’ambiente in cui avviene questa procedura, minori sono i rischi, che però non spariscono del tutto.

“Per renderlo sicuro, prima di essere immesso in commercio, il latte viene quindi sottoposto all’interno di impianti industriali rigidamente controllati a un processo che può essere di pastorizzazione tradizionale, ad alta temperatura in un tempo breve (“latte fresco”) o più lungo (“a lunga conservazione”, UHT), eventualmente dopo essere stato microfiltrato, così da conservare le proprietà organolettiche del latte fresco”.

Quali sono i pericoli del latte crudo

Come ricordano i dottori anti-bufale, tra i batteri contenuti nel latte crudo, oltre a quelli benefici per la salute, se ne possono talvolta trovare di molto pericolosi, come Campylobacter, Salmonella, Listeria monocytogenes e particolari sottotipi di Escherichia coli capaci di produrre tossine.

In molti casi questi germi possono provocare diarrea, vomito e crampi addominali, oppure, come accade con la brucellosi, mal di testa, dolori ossei e muscolari, ma soprattutto febbre. Se la malattia provocata da varie specie di brucella non viene diagnosticata e curata con antibiotici, il rialzo della temperatura può durare per settimane e mesi, con un tipico andamento ondulante, caratterizzato da periodi di malessere più marcato, alternati a fasi di remissione.

Condizioni ancora più gravi legate all’assunzione di latte crudo sono forme di paralisi transitoria (sindrome di Guillain-Barré) e la sindrome emolitico-uremica, una grave trombosi generalizzata che colpisce soprattutto i bambini piccoli, provocando insufficienza renale, talvolta ictus e danni ad altri organi, tanto da mettere a rischio la vita. Come è successo in gennaio a Trento, dove un bimbo di 9 anni è rimasto intossicato dopo aver mangiaot un formaggio fatto con latte crudo.

Ecco chi deve evitare questo alimento

Per questo, sottolineano i  dottori anti-bufale, il latte crudo è da evitare soprattutto sotto i 5 anni, sopra i 65 anni, ma anche nelle persone immunodepresse e nelle donne in gravidanza. “Tutte categorie che possono avere difese insufficienti a respingere l’attacco dei germi presenti nella bevanda ‘al naturale'”.

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